Sardegna, l’assalto eolico è in atto

Grazie alle semplificazioni di Draghi, da mesi in Sardegna è in atto un vero e proprio tentativo di colonizzazione energetica. Sinistra Anticapitalista dalla parte dei movimenti che contrastano il progetto predatorio e speculativo ★

L’assalto eolico della Sardegna è in atto. Nei giorni scorsi nella banchina del Porto di Oristano è attraccata una nave cargo carica di torri eoliche dell’altezza stimata in 200 metri. A causa delle semplificazioni autorizzative introdotte dal Governo Draghi, da mesi in Sardegna è in atto un vero e proprio tentativo di colonizzazione energetica che ha nella devastazione eolica il suo aspetto più evidente.

Come riportato recentemente dal Manifesto Sardo, è la stessa Soprintendenza speciale per Il PNRR a denunciare che “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) […] tanto da prefigurare la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto”.

Al 31 marzo 2024 sono state presentate a Terna, proprietario della rete di trasmissione italiana (RTN) dell’elettricità in alta e in altissima tensione, ben 809 richieste di connessione di nuovi impianti in Sardegna, per un totale di 57,67 GW. Un ammontare energetico equivalente a quasi 30 volte gli impianti esistenti oggi, in un’Isola che già produce un quantitativo di energia superiore al totale del consumo interno.

L’elenco include 254 richieste di impianti eolici a terra per 16,86 GW, per circa 3mila aerogeneratori alti 200 metri. Un vero e proprio scempio ambientale contro cui si battono comitati territoriali e amministratori locali per impedire che la terra dei nuraghi si trasformi nella terra delle pale eoliche e che il paesaggio sardo sia ancora una volta completamente stravolto, così come avvenne col disboscamento a opera dei Savoia nell’Ottocento. Si tratta dell’ennesimo stadio di colonizzazione per una terra che già ospita circa i 2/3 delle servitù militari dello stato italiano.

Un assalto che coinvolgerà per esempio anche l’area circostante la Basilica di Saccargia, col progetto di “potenziamento del Parco eolico Nulvi Ploaghe” proposto da Erg Wind Energy e da Erg Wind Sardegna. Il ricorso in merito presentato dalla Regione Sardegna è stato, infatti, recentemente respinto dal Consiglio di Stato, che giudica “prevalente l’interesse all’incremento delle fonti di energia rinnovabili”.

Fra l’altro, l’enorme quantità di energia che si produrrebbe se tutti i progetti finora presentati entrassero in funzione non potrebbe essere utilizzata neanche se entrasse in funzione il nuovo Tyrrenian Link.  Il  cavo sottomarino che dovrebbe collegare la Sardegna con la Sicilia e la penisola italiana, che si aggiungerebbe ai cavi già esistenti, non avrebbe infatti una “capacità” lontanamente sufficiente.

Sinistra Anticapitalista esprime solidarietà e sostegno ai movimenti e comitati territoriali che dimostrano di non avere alcuna intenzione di arrendersi all’ennesima colonizzazione della terra sarda e denunciano e contrastano il progetto predatorio e speculativo del capitale internazionale.