Lottare per una società ecosocialista. Com’è andato il nostro congresso

di Franco Turigliatto

Si è svolto a Chianciano dall’8 al 10 febbraio il secondo congresso di Sinistra Anticapitalista con la partecipazione di circa di 120 delegate/i e invitate/i.

Tre giorni di dibattito intenso sul complesso ed articolato documento congressuale (non erano stati presentati documenti alternativi) proposto dalla Direzione uscente con gli interventi di circa 40 compagne e compagni.

Sono intervenute o hanno inviato messaggi di saluto le forze politiche della sinistra invitate, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito comunista dei lavoratori, Sinistra classe rivoluzione e Communia, con le quali, sotto diverse forme politiche, sindacali e sociali, la nostra organizzazione lavora e/o interloquisce.

Non meno significativa la presenza di alcune delegazioni straniere, i cui interventi si sono integrati pienamente nel dibattito del congresso, in particolare sul tema dell’Europa e del rapporto tra le forze della sinistra. Per Anticapitalistas di Podemos ha preso la parola la compagna dello Stato spagnolo Lorena Cabrerizo; il compagno greco Sotiris Martalis è intervenuto per DEA (Sinistra Operaia internazionalista), i compagni svizzeri del Movimento per il Socialismo, Charles-André Udry e Pino Sergi, sono intervenuti non solo per illustrare i cambiamenti che si stanno producendo nella Confederazione, ma più complessivamente su alcuni temi strategici del dibattito del congresso; infine il compagno Andreu Coll di Barcellona è intervenuto a nome del Bureau della Quarta Internazionale.

Particolarmente seguito e apprezzato l’intervento della compagna Eliana Como, coordinatrice dell’area sindacale di opposizione in CGIL che ha raccontato e fatto un bilancio della difficile ma positiva battaglia di sinistra condotta nel congresso del sindacato di Camusso, oggi di Landini, nei mesi scorsi.

Al centro del dibattito, introdotto da un’ampia relazione di aggiornamento del testo congressuale (di Francesco Locantore) ed integrato da due ulteriori contributi sul Manifesto programmatico (Marco Parodi) e sulla situazione internazionale ed europea (Gippò Mukendi Ngandu), i temi delle politiche economiche liberiste in Europa, i suoi effetti sulle società, la natura dell’attuale governo, la ricostruzione del movimento sindacale ed operaio, i rapporti tra i diversi movimenti sociali e quelli tra le forze politiche della sinistra, la lotta contro l’austerità e il razzismo.

Una intera sessione a carattere misto è stata dedicata alla discussione sul femminismo, introdotta da tre documenti elaborati da tre compagne, che ha permesso di approfondire e di rilanciare un elemento strategico e politico fondamentale per una organizzazione che a partire dal suo simbolo si definisce femminista: un cantiere di lavoro aperto e coinvolgente per tutte e tutti.

Nell’ambito del congresso si è svolta anche una specifica riunione delle nostre/i compagne/i giovani, un ambito di attività su cui tutta l’organizzazione vuole dedicare una specifica e fondamentale attenzione. In questo quadro verrà anche sviluppato la campagna per la partecipazione al prossimo campo giovani della Quarta Internazionale.

Meno eccitante politicamente, ma non meno importante, la riunione delle/dei responsabili organizzative/i, terreno sui quali abbiamo ampi margini di miglioramenti, quanto mai indispensabili, come per altro indicato nella parte finale del testo congressuale.

Il congresso ha anche discusso di alcune modifiche allo Statuto; solo tre di numero, ma assai significative: le prime due sono state introdotte nel preambolo che definisce il profilo strategico e gli scopi dell’organizzazione specificando che essa si batte per una società ecosocialista e che fa parte a pieno titolo della Quarta Internazionale. La terza riguarda la modifica del nome del Coordinamento Nazionale che diventa Comitato Politico nazionale per significare che si tratta di un organo pienamente politico di sintesi e di un indirizzo di un’organizzazione che vuole operare sempre più in una dimensione nazionale complessiva.

Le delegate e i delegati hanno fatto un articolato lavoro emendativo sia sul documento congressuale che sul Manifesto programmatico, sui quali il congresso si è poi espresso con la loro approvazione a larghissima maggioranza. Stessa procedura di discussione e di proposte di vari emendamenti per il testo conclusivo del congresso che è stato approvato con pochissime astensioni e che potete trovare qui. Molto interessante anche la discussione sulla mozione relativa alla crisi del Venezuela conclusasi anche questa con una forte condivisione del testo proposto.

In conclusione l’assise congressuale ha eletto un Comitato Politico Nazionale di 35 persone, di cui 30% sono compagne. Molto positivo il clima politico presente nelle delegazioni nella convinzione che si possa fare bene. Sinistra Anticapitalista esce politicamente rafforzata dal congresso; si deve ora misurare con una più forte capacità di intervento e di ruolo politico nello scontro di classe nel nostro paese.