Emilia Romagna, il consumo di suolo produce stragi

Il comunicato dei nostri compagni di Sinistra Anticapitalista Romagna: chiediamo nell’immediato un piano straordinario di aiuto alle popolazioni colpite dalle inondazioni e la requisizione degli alloggi sfitti di proprietà delle grandi imprese immobiliari, l’avvio di una grande campagna di lavori pubblici per il riassetto idrogeologico del nostro paese che genererebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, l’abolizione di tutte le leggi regionali che hanno permesso la cementificazione e la devastazione  del nostro territorio ★

I disastrosi effetti delle inondazioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna in questi giorni sono il risultato congiunto della crisi climatica globale e della devastazione del territorio il cui unico responsabile, in questo caso, è il gruppo dirigente del PD che da decenni amministra la nostra Regione con leggi urbanistiche che ne hanno accentuato la cementificazione.

L’Emilia-Romagna, infatti, è stata tra il 2020 e il 2021 la terza regione italiana per consumo di suolo (658 ettari trasformati in cemento in un solo anno), pari al 10.4 % di tutto il consumo di suolo nazionale, con una superficie impermeabile pari al 8.9% contro una media nazionale del 7.1% (dal rapporto Ispra 2022).

Le cause di questi disastri vanno ricercate a livello globale nel sistema di produzione capitalista le cui politiche economiche orientate esclusivamente ai profitti sono all’origine degli attuali cambiamenti climatici, politiche che localmente, in Emilia-Romagna, vengono perseguite dagli amministratori del PD attraverso la cementificazione e lo sfruttamento intensivo del territorio.

Denunciamo ancora una volta, come ai tempi del covid, che nei giorni dell’alluvione, mentre le scuole e altri uffici pubblici venivano chiusi, le fabbriche hanno continuato a produrre, costringendo migliaia di lavoratori e di lavoratrici a doversi spostare in situazioni di grave pericolo per non perdere la giornata di lavoro.

Chiediamo nell’immediato: un piano straordinario di aiuto alle popolazioni colpite dalle inondazioni e la requisizione degli alloggi sfitti di proprietà delle grandi imprese immobiliari, l’avvio di una grande campagna di lavori pubblici per il riassetto idrogeologico del nostro paese che genererebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, l’abolizione di tutte le leggi regionali che hanno permesso la cementificazione e la devastazione  del nostro territorio.

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