Per un nuovo 25 aprile

Costruire ogni giorno la difesa del lavoro, del salario, della solidarietà delle classi lavoratrici native e migranti

Torniamo a parlare del 25 aprile e della lotta della Resistenza che sconfisse la dittatura e restituì le libertà e i diritti democratici alle cittadine e ai cittadini in un momento drammatico in cui la crisi pandemica fa emergere in maniera più acuta le contraddizioni di una società capitalista volta alla ricerca dei profitti. Ovunque crescono miseria e disoccupazione, disuguaglianze e insicurezza e ingiustizia sociale.

Al governo c’è una destra, la Lega, fortemente amica dei padroni di cui cura gli interessi e che non esita ad utilizzare le forze apertamente fasciste. Le forze governative che si dicono antifasciste hanno deciso di abbracciare il loro avversario, perché sono anche loro impegnate a garantire i profitti dei capitalisti, piuttosto che a rilanciare una nuova politica a difesa dei diritti sociali e a sostegno della classe lavoratrice che più di tutti sta subendo la crisi.

Tutto ciò non deve stupire! Ricordiamo che in tempi recenti, il ministro Minniti ha svolto il ruolo di apripista all’attuale ondata autoritaria e razzista; poi Salvini ha sviluppato il lavoro del suo predecessore criminalizzando anche le lotte dei militanti sindacali e dei lavoratori.

E la sacra legge del mare, insieme all’umanità, è ormai cancellata: gli stati europei, con l’Italia in testa si sono rifiutati di rispondere alla domanda di soccorso che per due giorni giungeva disperata dal Mediterraneo, lasciando morire 100 migranti: un’ennesima, inaccettabile strage di cui il governo italiano e quelli europei sono pienamente responsabili.

Come non si può dimenticare il fatto che i governi che si sono succeduti in Italia negli ultimi 20 anni abbiano fatto a pezzi la sanità pubblica; oggi ne paghiamo duramente le conseguenze.

In questo contesto di difficoltà e di rabbia cresce un partito come Fratelli d’Italia, erede del Movimento sociale italiano, mentre forze politiche esplicitamente fasciste come Casapound e Forza Nuova rialzano la testa nelle piazze ponendosi alla testa dei movimenti che negano l’esistenza stessa dell’epidemia.

L’obiettivo di fascisti vecchi e nuovi è chiaro: dividere il fronte degli sfruttati, approfittando del malessere crescente per indirizzarlo dalla parte sbagliata.

Il nemico diventa quello che sta più in basso, come le nostre sorelle e i nostri fratelli immigrati, le lavoratrici e i lavoratori di un altro settore o un’altra regione, e non i padroni che negli ultimi anni hanno visto crescere i loro profitti riducendo i salari.

Non a caso queste forze mostrano assoluta indifferenza per tutte le vittime, quelle del Covid (sono ormai 120.000 nel nostro paese) così come quelle annegate nel Mediterraneo.

Combattere i fascisti e le forze della destra reazionaria significa costruire la solidarietà e l’unità delle classi lavoratrici e popolari perché possano affermare i loro interessi.

Il 25 aprile ricordiamo quelle e quelli che hanno lottato per liberarci dal nazifascismo, ma vogliamo anche contrastare oggi tutte le forme di ingiustizia e di prevaricazione dei potenti per rivendicare una politica di solidarietà e di giustizia sociale.

Solidarietà nella lotta alla pandemia per rilanciare la sanità pubblica e il diritto alla salute e nel pretendere la sospensione della proprietà privata dei brevetti sui vaccini affinché essi possano essere prodotti e garantiti a tutte e tutti;

solidarietà per chiedere una nuova politica economica pubblica che garantisca a tutti un lavoro sicuro e dignitoso.

L’antifascismo, così come la lotta alla pandemia, deve ripartire dalla solidarietà tra le lavoratrici e i lavoratori, nativi e migranti insieme, contro ogni forma di razzismo, per una Italia e un’Europa sociale, aperta e solidale.