La lista Piemonte Popolare alle elezioni regionali

Partecipimo alla coalizione realmente alternativa a Pd e M5s, schieramenti del tutto interni al sistema capitalistico dominante ed espressioni politiche delle articolazioni delle classe borghese [Sinistra Anticapitalista Torino]

In concomitanza con le elezioni europee dell’8-9 giugno in Piemonte si vota anche per l’elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione, a partire dal sabato pomeriggio.

La competizione elettorale non riserva particolari incertezze. La vittoria dello schieramento delle destre con il suo candidato Alberto Cirio, Presidente uscente, è del tutto certa. Gli ultimi sondaggi danno a Cirio quasi il 60% delle intenzioni di voto contro il 27% alla candidata del Centro sinistra, Gianna Pentenero assessora comunale al di Torino e  l’11 a Sarah Disabato, del M5S, consigliera regionale.

PD e M5S hanno rinunciato, dopo un mese di trattative, a una candidatura unitaria, sia per le divergenze, molto legate al passato, sia perché non avevano alcuna speranza di diventare competitivi ripiegando quindi nella preservazione del loro bacino elettorale e della loro identità politica autonoma. Le due candidature principali, Cirio e Pentenero, dispongono ciascuna di cinque liste di sostegno. In campo c’è anche la lista “Libertà” di Alberto Costanzo, un eteronea accozzaglia di forze antisistema di destra, promossa da Cateno De Luca leader di Sud chiama Nord e da Laura Castelli, già ministra sotto il primo governo Conte.

Per fortuna, se pur con grandi difficoltà, ma grazie a un notevole impegno unitario, le forze della sinistra autentica sono riuscite a costruire una lista, denominata Piemonte Popolare, realmente alternativa a questi schieramenti del tutto interni al sistema capitalistico dominante ed espressioni politiche delle articolazioni delle classe borghese.

Piemonte popolare costituisce una valida alternativa di sinistra per le elettrici ed elettori ed è sostenuta da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Sinistra Anticapitalista, ManifestA, ed anche da personalità e militanti indipendenti e dai collettivi universitari di Cambiare Rotta. La lista ha come candidata Presidente la combattiva consigliera regionale uscente Francesca Frediani.

Se otterrà un buon risultato sarà un piccolo aiuto alle lotte e chi lavora avrebbe una voce in consiglio regionale, fermo restando che le cose si cambiano solo se si sapranno costruire lotte e movimenti forti e duraturi.

Tanto più importante questa candidatura perché le politiche portate avanti dalle giunte prercedenti, sia quelle del centro sinistra che da quelle della destra, sono state all’interno dello stesso solco politico ed economico: privatizzazione della sanità, taglio del trasporto pubblico, cementificazione del suolo, imposizione della grande opera inutile del TAV, rinuncia a qualsiasi intervento serio per preservare un tessuto industriale produttivo e occupazionale segnato dalla progressiva dismissione, prima della Fiat e poi del gruppo Stellantis. E il M5S con la sindaco Appendino per 5 anni non ha certo fatto qualche differenza significativa. Oggi le forze principali alzano i toni e le polemiche tra di loro, ma il Presidente di destra della Regione e il Sindaco di Torino del centro sinistra si sono sempre trovati allineati tra loro e sorridenti nelle foto, su tutte le questioni principali. E lo sfascio terribile della sanità pubblica, da tutti ora denunciato, è cominciato con la gestione del centro sinistra per essere poi essere portato avanti dalla giunta delle destre.

Ma oggi costoro stanno facendo ancora di peggio.

Per il futuro della regione e della città puntano tutto, non solo sui grandi eventi, ma sullo sviluppo della cittadella dell’Aereo-spazio, cioè sull’incremento dell’industria militare considerata il volano di una nuova presenza industriale ed occupazionale; è una scelta irresponsabile sul piano politico ed anche del tutto fasulla  sul piano occupazionale.

Per questo Piemonte Popolare combatte in primo luogo le politiche, la cultura militarista e l’economia di guerra che si sta diffondendo a cominciare dalla minacciosa presenza della Nato sul nostro territorio; lavora per interrompere immediatamente gli accordi che la Regione intrattiene con lo Stato di Israele, impegnato in una campagna genocidaria contro il popolo palestinese e con tutti gli Stati belligeranti.

Piemonte Popolare intende promuovere la valorizzazione dei diritti uguali per tutte/i, bloccare l’autonomia differenziata, sostenere una politica regionale di pace. Servono progetti per un nuovo sviluppo industriale (anche attraverso la riconversione dell’industria bellica presente sul territorio piemontese) e sociale dei servizi per garantire la tenuta e lo sviluppo di un’occupazione di qualità, l’affermazione dei diritti di lavoratrici e lavoratori, nel quadro di uno sviluppo compatibile con l’ambiente che valorizzi i territori, ponga fine alle grandi opere inutili come la TAV, favorisca la crescita delle energie rinnovabili, del trasporto pubblico, e dica chiaramente no al nucleare.

La sanità pubblica va difesa e potenziata, bloccando i processi in corso di aziendalizzazione e privatizzazione, il perverso meccanismo del partenariato pubblico-privato con cui si intendono realizzare nuove strutture ospedaliere. In quest’ambito occorre fermare le politiche di attacco alla libertà di scelta delle donne e alla laicità del servizio sanitario pubblico portato avanti dalla giunta Regionale, per affermare la difesa della Legge 194/78 anche attraverso il sostegno e l’ampliamento della rete dei consultori e politiche per l’autodeterminazione delle donne.

Questo è in sintesi il programma che Piemonte Popolare presenta alle elettrici e agli elettori piemontesi.

Sinistra Anticapitalista sarà presente con proprie candidature sia nel listino regionale che nella lista provinciale di Torino:

Fausto Angelini, lavoratore del Comune di Torino, militante antimilitarista di lunga data (Lega Obiettori di Coscienza, campagna di obiezione alle Spese Militari, Beati i Costruttori di Pace), impegnato sindacalmente nella sinistra della CGIL “Le radici del sindacato);

Antonella Visintin, economista e saggista con contribuiti sui temi della giustizia sociale, economica e climatica, attiva da sempre nei movimenti ambientalisti e contro la guerra, ma non meno impegnata nei movimenti femministi, compreso quello di “Non una di meno”;

Giovanni Palazzo, militante internazionalista, prima operaio e poi fotografo che ha rappresentato le lotte operaie e popolari dalla Fiat di Torino al Centro America. Ad aprile una sua grande mostra a El Salvador è stata riconosciuta come memoria storica restituita alle popolazioni locali.