Torino: Per una svolta nelle vertenze occupazionali

Pubblichiano questo testo sulle vertenze occupazionali che il circolo di Torino ha prodotto per la manifestazione delle lavoratici e dei lavoratori delle fabbriche in crisi della zona industriale di Collegno e Grugliasco.

Per una svolta nelle vertenze occupazionali 

Ma è logico che … 

… imprenditori utilizzino lavoratori e territori a proprio piacimento e poi chiudano fabbriche lasciando disoccupati e luoghi inquinati, per andare a produrre dove possono sfruttare di più?

… operai e operaie, impiegati e impiegate che sono i produttori dell’intera ricchezza di cui tutti godono, debbano vivere nella paura di perdere il posto di lavoro?

… gruppi finanziari composti da redditieri, speculatori e azionisti che mai hanno lavorato, siano proprietari di fabbriche che neppure sanno dove sono e, come in GKN, decidano il destino di chi ci lavora?

… multinazionali che hanno preso sede dove pagano meno tasse, ricattino un territorio con investimenti produttivi in cambio di energia elettrica a prezzo scontato e aiuti statali, per poi garantire a dirigenti e azionisti guadagni milionari?

In un territorio colpito da disinvestimenti, chiusura di fabbriche, delocalizzazioni, si dice << lo Stato dovrebbe intervenire sulle scelte economiche>>. E’ giusto dirlo, ma ci dimentica che da quarant’anni, ogni governo, nessuno escluso, ha distrutto l’intervento pubblico, ha eliminato gli strumenti come l’IRI, che permettevano indirizzi economici e la difesa dell’occupazione. Così tutti i provvedimenti politici attuati compresi quelli del governo Meloni, hanno consegnato agli imprenditori il potere di fare ciò che vogliono: aprire e chiudere fabbriche, sfruttare e de localizzare, godere di aiuti statali per poi trasferire la residenza fiscale evadendo le tasse. 

Tutto questo non è logico, per questo 

Sinistra Anticapitalista propone di: 

  1. Istituire un’azienda pubblica che requisisca le fabbriche che chiudono, per riprendere la produzione nell’ambito di una pianificazione e della eventuale necessaria riconversione con il controllo delle lavoratrici e dei lavoratori.
  2. Una legge che impedisca le delocalizzazioni volte a perseguire maggiore sfruttamento.
  3. Alleanze e solidarietà attive tra lavoratori di stabilimenti e paesi diversi, conseguendo sindacati che operino vertenze internazionaliste e impediscano la concorrenza tra lavoratori.
  4. Una legge che riduca l’orario giornaliero e settimanale di lavoro, a parità di paga: lavorare meno per lavorate tutti redistribuendo il lavoro.
  5. Riconquistare la riforma pensionistica per poter smettere di lavorare dopo quarant’anni di contributi oppure a 60 anni di età. Riottenere la pensione di vecchiaia, senza penalizzazioni sull’assegno e con calcolo retributivo. Evitare che settantenni occupino i posti di trentenni.
  6. Garantire con gli ammortizzatori sociali, Cassa integrazione e Contratti di solidarietà, i redditi nei periodi di non lavoro;

E’ sempre più necessaria una vertenza generale che i sindacati dovrebbero organizzare, per dare forza a tutte quelle situazioni che da sole lottano in difendere dei posti di lavoro. 

Da soli, nessuno riuscirà a salvarsi contro decisioni prese da imprenditori e multinazionali strutturati a livello internazionale. 

Far convergere tutte le vertenze occupazionali in un’unica lotta per conquistare garanzie occupazionali, redditi dignitosi, dignità di chi lavora ! 

Per info e contatti: 375 528 5081         Sinistra Anticapitalista 

anticapitalista .org                                                      Sezione Lavoro di Torino