Elezioni regionali siciliane: manca l’opposizione

di Elena Maiorana

Il 25 settembre vi vota anche per eleggere presidente e assemblea regionale in Sicilia.ma gli elettori non troveranno sulla scheda elettorale nessuna lista di opposizione.

Il percorso inziato dalle organizzazioni della sinistra radicale, al quale avevamo attivamente partecipato, si è bruscamente interrotto travolto dalla anticipata scadenza nazionale. La calcolata scelta di Musumeci di formalizzare le proprie dimissioni l’ultimo giorno utile per consentire l’accorpameto fra elezioni politiche ed elezioni regionali è stato un vero e proprio attentato alle regole democratiche: in pieno agosto è stato impossibile per le nostre organizzazioni che vivono della militanza dei propri iscritti e simpatizzanti poter raccogliere firme ed autenticazioni per due differenti ordini di elezioni, ma sul sul percorso hanno pesato anche alcune rigidità e incomprensioni fra i gruppi dirigenti.

Eppure in tante e tanti avevano partecipato alle assemblee di base condividendo il documento con cui si denunciava la continuità delle politiche attuate dalle amministrazioni regionali di centro sinistra e centro destra, il permanere di un blocco di potere politico-imprenditoriale della borghesia mafiosa siciliana, che prospera nelle privatizzazionim dalla sanità alla formazione alla gestione dei rifiuti, e denunciavamo che davanti ad una crisi senza prospettive di uscista che costringe migliaia di giovani ad emigrare, aggravata dalla pandemia prima e dalla guerra ora la risposta è sempre la stessa politiche liberiste e grandi opere , dagli inceneritori al ponte sullo stretto.

A contendersi la carica di presidente e la maggioranza dell’ assemblea regionale ci sono il senatore Renato Schifani,per il centro destra (nonostante sia accusato di associazione a delinquere ne processo sul “caso Montante”) e per il centro sinistra Caterina Chinnici figlia del magistrato ucciso dalla mafia ma anche ex assessore di Raffaele Lombardo, sostenuta anche dalla sinistra ornamentale dalla lista “I Cento passi”, guidata da Claudio Fava. Fra gli altri contendenti citiamo Cateno De Luca ex sindaco di Messina, in una delle liste che lo sostengono ha trovato rifugio Angelo Villari ex segretario della CGIL Catania e segretario provinciale del PD di Catania. Chinnici ha messo il veto alla sua candidatura perchè coinvolto nel processo per il dissesto del Comune di Catania.

Ben altro sarebbe stato necessario per rappresentare gli interessi delle classi popolari. La Sicilia ha bisogno di cambiamento che può venire solo da una forte opposizione sociale per la difesa dei territori e dei beni comuni, per il diritto al lavoro, per l’accoglienza di chi cerca una vita migliore, contro le guerre e la militarizzazione.