IMPOSTA PATRIMONIALE SULLE GRANDI RICCHEZZE

TASSARE FINALMENTE GLI ALTI REDDITI DA CAPITALE

Uno dei temi politici fondamentali dello scontro politico ed elettorale è certamente quello delle politiche fiscale. Tutti i partiti principali propongono delle soluzioni interne alle logiche del capitale, più sfacciatamente le destre (FI Lega e FdI) che rilanciano la vergognosa flat tax a completo vantaggio dei capitalisti e dei più ricchi, ma non meno subalterne alle scelte liberiste sono quelle del PD e del M5S che si guardano bene dal proporre una reale e coerente riforma redistributiva dell’imposizione fiscale a vantaggio delle classi subalterne.

In proposito ecco un nostro primo sintetico contributo

La condizione sociale ed economica del paese è drammatica e continua a peggiorare in modo crescente. L’inflazione seguita allo shock pandemico ha accelerato con lo scoppio della guerra. Immediatamente, si è fatta sentire sul costo delle bollette e dei carburanti; successivamente, anche in modo deplorevole sul carrello della spesa. Ormai siamo al punto in cui il carovita diviene intollerabile di fronte alle modeste buste paga della classe lavoratrice sempre più precaria, ovvero insostenibile per le pensioni e tutte le forme di sostegno al reddito di chi è senza lavoro.

Di fronte a questo dramma sociale, i dati recenti, trimestrali e semestrali, degli utili delle imprese gridano vendetta. Siamo di fronte a una vera e propria spirale prezzi-profitti, per cui all’aumento dei costi delle materie prime le imprese reagiscono per mantenere inalterati, o persino per aumentare, i propri margini percentuali di profitto. Non si tratta di speculazione, ma di vero e proprio sfruttamento capitalistico. Una gigantesca quota di valore prodotto continua ad essere tolta alla classe lavoratrice per essere appropriata da lorsignori. È ora di dire basta a questo maltolto!

Il governo Draghi nel decreto Aiuti bis ha previsto di concedere pietosamente una elemosina di 6 euro lordi al mese. Una vergogna!!! Inoltre, non riescono nemmeno a far pagare un pochino di più le grandi imprese energetiche capaci di eludere il contributo straordinario previsto sugli extraprofitti. Questa è la famigerata agenda Draghi: perseverare con pervicacia il sostegno dei profitti e elemosinare qualcosina alla classe lavoratrice per tentare di mitigare le tensioni sociali crescenti. Sul piano fiscale, Draghi ha pianificato l’imposta duale, chiamata così perché distingue nettamente i redditi da lavoro dai redditi da capitale: significa che la classe lavoratrice paga un’imposta progressiva sui redditi da lavoro, mentre la classe borghese paga un’imposta piatta sui redditi da capitale pari all’aliquota fiscale più bassa sui redditi da lavoro. Una ingiustizia fiscale sfacciata e indegna, concepita da Draghi ma applaudita da tutti i partiti.

Ebbene, mentre il Partito Democratico e Calenda continuano a rilanciare l’agenda Draghi, la destra supera ogni limite e propone addirittura di introdurre la flat tax al posto dell’imposta progressiva, in modo da far pagare ricchi e poveri alla stessa maniera. Sono oltre 50 miliardi che si redistribuiranno dai ceti più poveri a quelli più benestanti. Noi, invece, diciamo l’esatto contrario: è ora di destinare 50 miliardi all’anno dalla classe padronale alla classe lavoratrice, ai salari, agli stipendi, ai redditi da pensione e per il sostegno contro il precariato e la disoccupazione. 50 miliardi su oltre 500 miliardi di profitti netti annui, un’aliquota implicita del 10% in più sui profitti a vantaggio dei salari.

  • Imposta patrimoniale a partire dallo 0,2% sulla ricchezza complessiva delle famiglie sopra 500 mila euro sino al 5% sulla ricchezza complessiva oltre 1 miliardo di euro
  • Inclusione di tutti i redditi da capitale, mobiliare e immobiliare, nell’Irpef per assoggettarli finalmente all’imposta marginale progressiva
  • Contro flat tax e dual tax, una riforma dell’Irpef a scaglioni, con aliquota marginale crescente e continua, in modo da far pagare davvero in modo progressivo tutti le tipologie di reddito
  • Una riduzione significativa dell’Irpef per i redditi più bassi e l’introduzione di un’imposta negativa sulle famiglie al di sotto della soglia della povertà
  • Introduzione di un’imposta progressiva sui profitti consolidati delle società al posto dell’Ires, in modo da far pagare di più le medie e grandi imprese rispetto alle micro imprese e alle piccole forme di lavoro autonomo e contrastare tutte le forme di elusione fiscale
  • Introduzione di una adeguata digital service tax sui ricavi delle imprese del web e di un’adeguata imposta sulle transazioni finanziarie al posto della ridicola imposta attualmente prevista
  • Introduzione di una adeguata tassazione delle emissioni di gas climalteranti, attraverso opportune compensazioni per i ceti popolari meno abbienti
  • Una tassazione dei rifiuti commisurata anche ai costi della gestione e dello smaltimento, a partire dal disincentivo cospicuo all’uso della plastica
  • Una riduzione delle aliquote IVA sui beni di prima necessità e la reintroduzione di un’aliquota IVA maggiorata più alta sui beni di lusso
  • Ulteriore forte contrazione dell’uso del contante per eliminare alla radice l’evasione fiscale e contributiva, il sommerso e la criminalità organizzata; le nuove tecnologie digitali sono al servizio della rivoluzione fiscale.

E’ ORA DI PRENDERE I SOLDI LADDOVE CI SONO, OVVERO DALLE TASCHE DI CHI SI E’ ARRICCHITO PER REDISTRIBUIRLE ALLA CLASSE LAVORATRICE, AUMENTANDO I REDDITI DEI CETI POPOLARI, SALARI, STIPENDI E PENSIONI!!!

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