Volantino per lo sciopero generale
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UNITI PER RESPINGERE LA LEGGE FINANZIARIA
E BATTERE IL GOVERNO DEI PADRONI
Oggi si sciopera contro un governo che in questi mesi ha mostrato ogni giorno di essere un governo al servizio dei padroni, nemico delle classi lavoratrici.
Draghi invece di utilizzare le grandi risorse disponibili per un vasto piano di investimenti pubblici e massicce assunzioni di personale per garantire scuola, sanità, trasporti, servizi sociali adeguati, salari decenti, occupazione sicura e la necessaria transizione ecologica, cosa sta facendo?
Con il PNRR regala più di 100 miliardi ai capitalisti che si aggiungono ai 170 dati dai precedenti governi; altri 12/13 miliardi arrivano ai padroni dalla legge di bilancio mentre ai lavoratori vengono offerte solo poche briciole. Una vera vergogna!
Ha sbloccato gli sfratti e i licenziamenti; predisposto la privatizzazione dei servizi pubblici; confermato la legge Monti-Fornero; peggiorato il “reddito di cittadinanza”; introdotto una “riforma” fiscale che riduce la progressività delle imposte e abolito l’IRAP per le imprese medie piccole: Non ha restituito il 37 miliardi rubati alla sanità, né rinnovato i contratti pubblici; ha aumentato la spesa militare del 5,4%.
Questo sciopero andava fatto prima costruendo un’ampia mobilitazione invece di perdere mesi ad un tavolo di trattativa fasulla come hanno fatto colpevolmente le direzioni sindacali.
Meglio tardi che mai! Ma solo se ora si fa sul serio e si dice chiaramente che si cambia strada; se si lavora per una piena attivazione delle lavoratrici e dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro e per una lotta che non potrà che essere lunga e dura come hanno mostrato la GKN e altre situazioni di conflitto. Il 16 dicembre deve essere una tappa verso una più ampia mobilitazione generale e generalizzata in cui la classe lavoratrice possa riprendere appieno la parola e difendere i suoi interessi.
E anche i contenuti delle rivendicazioni vanno migliorati e qualificati
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Per l’occupazione serve una legge contro le delocalizzazioni, la distribuzione del lavoro esistente, cioè la riduzione dell’orario a parità di salario e un piano pubblico per creare milioni di posti di lavoro utili e sicuri.
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Per garantire una vecchiaia serena: abrogare la legge Monti Fornero, tornare al sistema previdenziale retributivo che garantisce pensioni decenti, accedendo alla pensione con 40 anni di contributi o 60 anni di età.
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La grande crisi, sociale e pandemica si affronta aumentando le tasse ai ricchi e ai capitalisti (compresa la patrimoniale).
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Davanti alla ripresa dell’inflazione e al caro bollette servono forti aumenti in difesa dei salari. Il “reddito di cittadinanza” va migliorato slegandolo dal ricatto di dover accettare lavori di supersfruttamento.
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Forti misure anticapitaliste per contrastare il riscaldamento climatico tra cui la nazionalizzazione delle imprese inquinanti e la loro riconversione ecologica.
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Un grande rilancio della sanità e della scuola pubblica