NO ALLA “SCUOLA DI GUERRA” A NAPOLI – NAPOLI E’ CITTA’ DI PACE!
Pubblichiamo l’appello della campagna “Napoli Città di Pace”, cui Sinistra Anticapitalista Napoli aderisce convintamente, per la costruzione di una mobilitazione cittadina che chieda al Comune di Napoli di revocare la firma dall’accordo con il Ministero della Difesa per l’istallazione in città della prima scuola europea di formazione militare per alti ufficiali.
Crediamo che Napoli, città già fortemente militarizzata con la presenza di basi NATO e USA, non debba e non possa ospitare un ulteriore centro che proietterebbe la città ancora di più al centro del crocevia mediterraneo della competizione tra grande potenze.
Oltre ai pericoli per la popolazione che questa esposizione comporta, è insopportabile che Napoli, naturalmente luogo di incontro di culture, di scambio e di cooperazione, sia ancor più appesantita da una ormai intollerabile presenza militare.
Il Sindaco De Magistris e il Consiglio Comunale hanno più volte ribadito la propria vocazione alla pace. Tuttavia, la firma del protocollo di intesa con il Ministero della Difesa dell’allora ministra Pinotti, smentisce platealmente questa tanto sbandierata vocazione.
La campagna (qui il link della petizione ad essa collegata: https://www.change.org/p/amministrazione-comunale-di-napoli-no-alla-scuola-di-guerra-dell-ue-a-napoli?recruiter=31022423&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=share_petition&fbclid=IwAR2N-N_o0NgViFBho33YirSA2BP5Cksr4_RqreaXnObDm1HnPAglr8z7oHo) chiede non solo che il Sindaco e la maggioranza in Consiglio Comunale chiariscano le motivazioni di questa firma in un’assemblea pubblica chiamata per il 18 dicembre, ma soprattutto che avviino il percorso per il suo ritiro, scontrandosi, se necessario, con il Ministero della Difesa. Possono star certi che, se lo faranno, avranno tante cittadini e tante cittadine dalla loro parte.
Perché Napoli deve essere città di pace, ma per davvero.
Venti di guerra agitano il mondo. Sotto una cenere apparente, cova un fuoco pronto ad esplodere: la lotta delle grandi potenze per una nuova spartizione delle sfere d’influenza nel mondo
Le cittadine e i cittadini della Napoli simbolo della resistenza al nazi-fascismo e che ripudia la guerra chiedono, in via tanto più urgente, al sindaco De Magistris e ai consiglieri comunali delle due ultime due consiliature di fare chiarezza, documenti alla mano, sul cambio di destinazione d’uso della Caserma ‘Nino Bixio’. Nel 2014 viene firmato un progetto affinché la ‘Nino Bixio’ (di proprietà comunale ed inizialmente destinata dall’UNESCO ad attività sociali, sanitarie, educative, turistiche e di pace) possa diventare la prima scuola di guerra europea per la formazione di ufficiali. Si nasconde dietro il nome della ‘Nunziatella’, l’istituzione scolastica dove si “educano” all’arte militare i ragazzi italiani, ma in realtà è un’altra cosa: nella ‘Nino Bixio’ verranno “specializzati” militari adulti di tutta Europa, già formati al conflitto armato.
Il Comune di Napoli ha permutato lo storico e monumentale edificio di via Monte di Dio (la Nino Bixio) con una palazzina della zona, rinunciando di fatto a un canone di fitto di quasi mezzo milione di euro. L’operazione si è chiusa nel febbraio del 2017 e un mese dopo il sindaco ha portato in Consiglio Comunale la proposta di delibera “Napoli città di pace”, affermando principi contraddetti dai tre anni di lavoro intenso speso su finalità belliche.
Nei prossimi anni la zona di Monte di Dio diventerà un’area ad alta presenza militare, ma non risulta alcuno studio, alcuna valutazione, alcun approfondimento sull’impatto che tali presenze avranno sul territorio. L’operazione è stata deliberata nel corso del primo mandato di de Magistris, ma si è conclusa nel secondo. Salta agli occhi che non v’è traccia della ‘scuola di guerra’ nei programmi elettorali del sindaco né in quelli dei consiglieri che hanno deliberato la scelta. Soprattutto è mancato un processo di partecipazione democratica che coinvolgesse i cittadini.
E’ ora che i napoletani (e non solo) sappiano del progetto di stampo militarista sostenuto nei fatti da chi amministra la loro città . Pertanto, ribadendo quanto espresso in premessa, le cittadine e i cittadini della Napoli che ripudia la guerra chiedono al sindaco de Magistris e ai consiglieri delle due ultime consiliature comunali di fare chiarezza su tale questione (ovviamente documenti alla mano) in occasione di un’assemblea pubblica che si terrà a Napoli ***martedì 18 dicembre 2018***