Berlusconi spiegato ai britannici: è stato il padrino di Trump e Johnson

Questo articolo, a firma dal nostro compagno Dave Kellaway, e pubblicato sul sito di Anticapitalis Resistance, la sezione britannica della Quarta Internazionale, esamina criticamente l’eredità di Silvio Berlusconi

Che spettacolo ieri sera sul canale principale della TV italiana! Tutti gli uomini in giacca e cravatta, alcuni con la cravatta nera in segno di lutto, concordavano rispettosamente su quanto Berlusconi sia stato un grande uomo e su come abbia cambiato la politica italiana. In realtà hanno sostenuto che quello che il team di Mani Pulite aveva fatto per smascherare i vecchi partiti corrotti come la Democrazia Cristiana o i Socialisti andava bene, ma in fondo avevano esagerato nel perseguire il Cavaliere in oltre 30 casi giudiziari. Forse questo “grande uomo” non aveva torto a parlare di una cospirazione contro di lui! Anche il suo vecchio avversario, Massimo D’Alema (ex Pci, ex Ds, ex Pd), non si è scomposto.

Nessun accenno ai legami con la mafia che spiegherebbero la sua fulminea ascesa o al suo finanziamento al corrotto primo ministro Bettino Craxi, che ha legiferato a favore delle sue nuove televisioni private. Tutto ciò non sorprende se si considera che il nuovo governo di destra controlla le nomine all’emittente pubblica e che l’impero Mediaset di Berlusconi è più che mai vivo e forte. Quest’ultima ha fatto apparire su tutti i suoi schermi un titolo che recitava “Grazie Silvio”.

La leadership del Partito Democratico, di stampo social-liberale, ha rinviato la sua riunione di direzione “per rispetto”. La leader apparentemente più progressista, Elly Schlein, assomiglia molto alla vecchia squadra e parteciperà ai funerali di Stato. I veri eroi e martiri della lotta alla mafia, come i procuratori Falcone e Borsellino, si staranno rivoltando nella tomba. Come può Matterella, il presidente italiano, presiedere una simile farsa quando il suo stesso fratello è stato assassinato da Cosa Nostra? Alcuni dei più stretti collaboratori di Berlusconi sono stati condannati per associazione mafiosa. È opinione diffusa in Italia che l’unica spiegazione logica dell’improvviso emergere di Berlusconi come grande magnate immobiliare sia il risultato del denaro sporco che avrebbe gestito. È difficile vincere, come ha fatto lui nel 2001, tutte le 61 circoscrizioni elettorali della Sicilia senza un piccolo aiuto da parte della criminalità organizzata.

Silvio Berlusconi è stato quattro volte Primo Ministro e detiene il record del dopoguerra per il più lungo mandato singolo. La sua fortuna è stimata in circa 7 miliardi di dollari ed è nella top ten dei “paperoni” italiani. Ha affrontato 30 diverse imputazioni legali per conflitto di interessi, corruzione, falso in bilancio e condotta sessuale illegale. Solo una è stata confermata e lui è stato condannato a una “sentenza brutale” che consisteva nel dover fare lavori socialmente utili in una casa di riposo per alcune ore, un giorno alla settimana per un anno.

Mentre era in carica, approvò diverse leggi “ad personam” che lo proteggevano specificamente dalle accuse che avrebbe dovuto affrontare. La condanna gli ha impedito di ricoprire l’incarico per un certo periodo, ma è tornato ed è stato eletto come parte dell’attuale coalizione di governo. Il suo partito, Forza Italia, ora è il partner di minoranza, con solo il 7% dei voti.

Oggi un’amica e compagna, Franca, mi ha inviato alcune parole in un messaggio. Dice:

La morte non cancella la vera storia di qualcuno, anche se la esalta falsamente la lascia in eredità. Il coro istituzionale di elogi è uno scandalo.

Introduce nella vita quotidiana un atteggiamento per cui “tutto è permesso”, particolarmente negativo per le donne.

Ha introdotto il culto del leader, il populismo, l’individualismo, l’odio per le tasse – “sono le mani dello Stato nelle vostre tasche” – la privatizzazione drastica dell’economia e il machismo estremo.

Ma qual è stato il vero impatto e l’eredità di Berlusconi?

Egli ha costruito una nuova coalizione egemonica per il capitale italiano, dopo la profonda crisi dei regimi DC-PSI che avevano governato dal dopoguerra agli anni Ottanta. I pm di Mani Pulite avevano messo a nudo quanto fosse corrotto il sistema dei partiti in Italia. Nel vuoto che ne è seguito, il magnate immobiliare e milionario dei media si è fatto avanti per creare un nuovo tipo di partito aziendale costruito completamente intorno a lui e al suo denaro e poi promosso dal suo impero televisivo.

Il vuoto esisteva perché il principale partito riformista che guidava il movimento operaio, il Partito Comunista Italiano, aveva costantemente cercato un compromesso storico e un governo di coalizione con la corrotta Democrazia Cristiana e aveva attivamente frenato un vigoroso movimento operaio radicale all’offensiva negli anni Settanta. La violenza delle Brigate Rosse e la loro strategia di lotta armata hanno ulteriormente minato la possibilità di un’alternativa di sinistra.

Berlusconi appariva nuovo e diverso perché non era un politico di carriera in un’epoca in cui tutti i politici erano visti come corrotti. Le sue nuove emittenti televisive hanno sfidato la programmazione piuttosto stagnante e convenzionale dell’emittente di Stato. Molti dei suoi programmi erano trash e si basavano (e si basano ancora, ndt) sullo sfruttamento del corpo delle donne, ma si guadagnarono un grande pubblico. Si trattava di sentirsi bene come consumatori in una società capitalista di cui tutti potevano far parte. In assenza di un’alternativa di sinistra, ha interpretato l’imprenditore eroe che poteva risolvere le cose meglio di tutti questi avvocati o politici accademici. Avrebbe dato alle persone ciò che volevano, senza farle sentire in colpa. Per la comunità imprenditoriale, compresi i lavoratori autonomi o i piccoli proprietari, ha promesso di deregolamentare il famoso sistema burocratico italiano.

L’italiano medio associa Berlusconi ad altre due cose: il calcio e le sue numerose relazioni sessuali. Essere il proprietario di una delle squadre di maggior successo dell’epoca, il Milan, ha certamente contribuito a costruire la sua popolarità e la sua immagine di vincente. Come abbiamo visto con Johnson e Trump, la reputazione di “sciupafemmine” non è negativa per molti elettori.

Certamente, Berlusconi è stato il precursore dei populisti di destra come Trump e Johnson per il modo astuto in cui ha usato i mass media. Il fatto di possedere una buona parte di essi lo ha aiutato, naturalmente, ma anche Trump aveva una presenza mediatica grazie al suo programma televisivo di successo. Johnson proveniva da un background giornalistico e aveva un team intelligente che sapeva sfruttare i social media. Essendo un outsider della classe politica tradizionale, era meno reticente nel rispettare le regole del dibattito politico e del linguaggio. Come Trump, Berlusconi ha fatto promesse mirabolanti, come il numero di posti di lavoro che il suo governo avrebbe generato. Il linguaggio volgare e incendiario è stato usato abitualmente per consentire a Berlusconi di scherzare su Schulz, capogruppo a Strasburgo per la SPD, a cui il Cavaliere avrebbe promesso un «ruolo di un Kapò» in una fiction, o su Obama che era “bello e abbronzato”. Molto spesso è stato filmato mentre raccontava barzellette oscene e misogine. Una volta ha detto che per andare avanti una donna dovrebbe cercare un uomo ricco.

Ancora più pericoloso è stato il modo in cui Berlusconi ha cercato di trattare i processi politici e legali come un mercato in cui fare affari. Così l’indipendenza della magistratura è messa in discussione. Proprio come fanno Trump o Johnson oggi, denunciava una cospirazione della magistratura contro di lui. Berlusconi diceva regolarmente che c’era un complotto di sinistra e comunista da parte dei pubblici ministeri. Purtroppo, i programmi televisivi che parlano  da giorni ininterrottamente della sua morte danno credito all’idea che i pubblici ministeri abbiano esagerato. Anche Johnson ha cercato di eludere le regole che limitano ciò che un governo può fare legalmente durante il processo di Brexit. Oggi, questi populisti di destra sono anche desiderosi di limitare i nostri diritti democratici di protestare.

Oggi la sua ultima compagna, Marta Fascina, anch’essa deputata, sta litigando su chi erediterà la proprietà del simbolo del partito. Questo partito di stampo aziendale era fondamentalmente un’organizzazione di marketing per promuovere Berlusconi, senza reali strutture democratiche. La maggior parte dei commentatori ritiene che si disintegrerà. Renzi (Italia Viva), Salvini (Lega) e Meloni (Fratelli d’Italia) si aggirano come avvoltoi per raccogliere il 7% dell’elettorato che il suo partito ancora rappresenta. Stanno superando sé stessi nel lodare la sua eredità sbianchettando i suoi crimini.

Molti anni fa, Berlusconi era membro della Loggia massonica P2, che operava come uno Stato illegale all’interno di uno Stato per proteggere gli interessi capitalistici dalla minaccia di un governo di sinistra. Oggi c’è molto meno bisogno di un’operazione del genere, dato che la destra più dura controlla gran parte dello Stato italiano nazionale e locale. Forse questa è la più grande eredità del vecchio furfante.