Crotone: l’orrore del mondo e del sistema

Le immagini della spiaggia rossa della costa calabro ionica, i rottami della barca spezzata, i corpi delle vittime nei sacchi bianchi, delle bimbe e dei bimbi, una umanità vilipesa e massacrata, gli oggetti arenati delle persone che cercavano disperatamente un futuro per se e le loro figlie e figli, nostrano l’orrore del mondo, mostrano la brutalità, la crudeltà di un sistema, di una barbarie che non possiamo accettare, una barbarie a cui non vogliamo in alcun modo assuefarci.

Poi ci sono le dichiarazioni dei governanti, parole più pesanti delle pietre, che chiariscono, anche per i dubbiosi, tutta la crudeltà, l’ipocrisia, l’indifferenza e il razzismo spietato delle classi dominanti e dei soggetti che li rappresentano.

Assistiamo a un mondo sottosopra con i Personaggi delle istituzioni e del governo che trasformano le vittime, coloro che fuggono dalla fame e dalla guerra, in pericolosi nemici e in invasori, che colpevolizzano padri e madri che cercavano disperatamente di raggiungere l’Europa per il bene dei loro figli additandoli come responsabili della loro morte; personaggi che trasformano coloro che portano aiuto, solidarietà, condivisione in criminali da sanzionare e colpire per impedire che proseguano nella loro opera umanitaria, che sperano infine di poter consegnare il brutale compito di fermare in tutti i modi i migranti ai regimi amici da loro finanziati dell’altra sponda del mare.  

Certo gli uomini e le donne del governo delle destre per la loro storia e la loro ideologia palesano con più evidenza la loro anima nera, il loro abisso di ignominia, il loro pensiero cupo e reazionario, e contro di loro dobbiamo costruire una lotta e una mobilitazione che li ricacci nel passato,  ma i responsabili della strage infinita del Mediterraneo sono tanti e attraversano tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni e le maggioranze parlamentari che li hanno sostenuti votando i loro provvedimenti.

Ed è giusto elencare le leggi e i decreti che hanno costruito questa barriera di morte tra le due sponde del mare Mediterraneo e il calvario infinito dei migranti: la legge Turco Napolitano del 1998, poi la Bossi Fini del 2002, poi i decreti dei Ministri degli Interni Minniti, del 2017, Salvini del 2018, l’operato della Lamorgese, ed infine l’ultimo decreto, quello di Piantedosi, rivolto a impedire l’attività di soccorso delle navi umanitarie ONG. 

Come è giusto chiamare alla sbarra per la strage infinita che ha trasformato in un cimitero quella via d’acqua tra l’Africa e l’Europa che era il Mediterraneo, l’Unione Europea e i suoi governi che hanno scelto di fare dell’Europa una fortezza violenta e razzista, continuando nello stesso tempo a sfruttare ed opprimere i paesi da cui i migranti cercano di sfuggire. Questi governi europei litigano anche tra di loro, si rimpallano le responsabilità, ma sono tutti correi di questa politica securitaria ed omicida.

Infine per chi riesce a sbarcare sulle nostre spiagge altre ingiustizie e violenze li attendono, i respingimenti, lo sfruttamento selvaggio e per molti quei luoghi di ingiustizia assoluta che sono i CPE, strutture completamente anticostituzionali, luoghi non luoghi, fuori da qualsiasi giurisdizione, luoghi di brutalità, torture e morte indiretta o anche diretta, luoghi di assoluto razzismo e sadismo dei bianchi e delle loro istituzioni.

Dobbiamo chinare il capo, piangere disperatamente quelle morti sulle spiagge italiane, così come piangiamo le vittime delle guerre imperiali in tante parti del mondo ed oggi anche in Europa; dobbiamo denunciare con forza tutti coloro che ne sono responsabili, le classi capitaliste e i governi che ne difendono i loro smisurati interessi; dobbiamo ribellarci a questo stato di cose, lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti perché siamo e vogliamo essere diversi da chi oggi governa il pianeta; lo dobbiamo fare perché crediamo ancora in un futuro e un mondo diverso, di solidarietà e di giustizia. 

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