Taranto, perché non diamo indicazioni di voto per le prossime comunali
Questa tornata elettorale cade in un periodo molto delicato della città: è in corso la vendita dell’Ilva ed ancora non si conoscono bene gli effetti che essa avrà sull’ occupazione, vi è un grosso problema sanitario ed ambientale e un profondo disagio sociale e culturale.
Come sezione di Taranto abbiamo tentato da più di un anno di aprire un confronto politico di discussione con forze politiche di sinistra alternative al Pd. La nostra idea è che si debba partire da un percorso comune almeno di discussione e di iniziative pubbliche, per poi arrivare ad una lista elettorale. Con alcune organizzazioni politiche ciò non è stato possibile a causa di profonde divergenze politiche, con altre per la loro indisponibilità agli incontri anche dopo ripetute richieste.
Nonostante 10 candidati sindaci e 37 liste, non c’è una coalizione che realmente si collochi a sinistra, per stessa ammissione degli stessi, blaterando la solita retorica ormai ammuffita: “Non siamo né di sinistra né di destra, siamo per la gente”. Quale gente: i padroni, gli speculatori o gli sfruttati, i disoccupati, i precari? In una parola i proletari?
Manca completamente il punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori e sono molto deboli in tutte le altre questioni. Non ci aspettavamo un programma anticapitalista, ecologista e femminista, sarebbe stato chiedere troppo, ma almeno un accenno di esso!
Per questi motivi abbiamo deciso, dopo lunghe riflessioni, di non presentarci a queste elezioni, preferiamo continuare con le iniziative che riusciamo a portare avanti: la situazione della classe operaia, dei disoccupati, la questione dei migranti, quella femminista con “Non una di meno” quella ambientale ed altre. Sperando ovviamente in una ripresa del conflitto sociale e della discussione on le forze di sinistra cittadine.
Per questo Sinistra Anticapitalista Taranto non da nessuna indicazione di voto per l’11 giugno ma continueremo a ricercare con le forze di sinistra punti in comune per rilanciare il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutte le sfruttate e degli sfruttati e lavoreremo per la ripresa del conflitto sociale.