22 N, in piazza a Roma contro la violenza patriarcale (e non solo)
Scendiamo in piazza per l’autodeterminazione delle donne e delle persone LGBTQIA+, dei popoli, per la giustizia sociale, per la giustizia climatica, contro ogni riarmo, guerre, genocidi, sfruttamento, imperialismi vecchi e nuovi, colonialismi e discriminazioni razziste e omolesbotransfobiche.
Partecipiamo alla manifestazione nazionale indetta da Non Una di Meno in un’ottica intersezionale, perché non può esserci liberazione e autodeterminazione delle donne dentro un quadro di altre oppressioni.
Scendiamo in piazza contro un governo che porta avanti una politica familista e autoritaria e affronta la violenza sulle donne solo in modo securitario, mentre taglia il welfare, depotenzia i centri antiviolenza e ostacola l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, e i femminicidi continuano indisturbati.
L’oppressione patriarcale si intreccia con l’ oppressione della società capitalista in nome della logica del profitto e del privilegio di pochi, che genera sfruttamento e precarietà della maggior parte.
Dalla classifica Inps degli stipendi da lavoro dipendente del settore privato uscita pochi giorni fa, saltano all’occhio subito due elementi: il primo è che si guadagna poco o pochissimo e si rimane sulla soglia della povertà anche avendo un lavoro; il secondo è che le donne ricevono ancora di meno e sono ancora più povere.
Aumentano i lavori che vengono pagati meno, si lavora in modo precario, con part-time penalizzanti, soprattutto per le donne per le quali al lavoro fuori casa, si somma un lavoro di cura dentro casa che non ha orari, né fine.
Anche da questa fotografia emerge ancora una volta quanto le lotte per i diritti abbiano bisogno di convergenza: le lotte per l’aumento dei salari, per la riduzione del tempo di lavoro, per l’autodeterminazione, per la giustizia climatica, per i diritti sociali e civili, non possono essere portate avanti singolarmente, o sono destinate a fallire nelle loro contraddizioni.
Anche per questo gli uomini, privilegiati in una società patriarcale, devono fare la loro parte decostruendone l’ordine valoriale, e non possono semplicemente delegare alle donne e alle persone LGBTQIA+ “la questione di genere”.
Scendiamo tutt3 in piazza e chiediamo anche agli uomini, ai compagni di scendere in piazza con noi, ma senza protagonismo, al nostro fianco, nel rispetto delle pratiche femministe e delle modalità decise dal movimento transfemminista.
Ci vediamo nelle piazze, il 22 novembre a Roma (appuntamento alle ore 13.00 in Piazza dell’Immacolata a San Lorenzo per andare insieme al corteo) e il 25 novembre in tante altre città.
Donne di classe
