L’Irlanda ha una presidente di sinistra
Catherine Connolly vince: una vittoria storica per la sinistra [Paul Murphy]
Un primo commento sulle presidenziali del 25 ottobre nell’EIRE tratto da Rupture, media on line curato da Rise, la sezione irlandese della IV internazionale
La schiacciante vittoria di Catherine Connolly alle elezioni presidenziali rappresenta un momento di svolta. È la prima volta che la sinistra ottiene la maggioranza dei voti in un’elezione nazionale. Non si è trattato di una vittoria di misura: Catherine ha ottenuto la percentuale più alta e il maggior numero di voti totali di qualsiasi candidato presidenziale nella storia.
Le forze congiunte dell’establishment politico e mediatico hanno fatto tutto il possibile per fermare lo slancio della campagna di Connolly. La strategia adottata è stata quella di “diffamarla a più non posso”, come suggerito da Ivan Yates. Il suo viaggio in Siria, l’assunzione di un repubblicano condannato per un reato legato alle armi, i suoi commenti contro l’imperialismo statunitense, francese e britannico, così come il suo precedente lavoro come avvocato, sono stati tutti esaminati e analizzati all’infinito.
Il filo conduttore della maggior parte delle diffamazioni era il fatto che lei è fuori dal giro dell’establishment politico e mediatico nella sua difesa della neutralità e nella sua opposizione ad un allineamento sempre più aperto con la NATO. Mentre Heather Humphreys del Fine Gael si è rifiutata categoricamente di criticare quelli che ha definito “i nostri alleati” e il loro sostegno al genocidio, Catherine Connolly ha criticato apertamente il finanziamento statunitense dei crimini di guerra israeliani e la spinta al riarmo in Europa, con grande orrore della maggior parte dei commentatori politici.
Nonostante ciò, la sua campagna, sostenuta da tutti i partiti di “sinistra” e da un movimento dal basso, ha continuato a guadagnare consensi nei sondaggi successivi e ha battuto facilmente il candidato dell’establishment. Ci saranno tentativi di minimizzare la portata della vittoria sottolineando le calamità che hanno colpito i partiti dell’establishment: dal ritiro per malattia della candidata preferita del Fine Gael, Mairead McGuinness, al drammatico ritiro del candidato del Fianna Fáil a metà della campagna elettorale, fino alle poco convincenti performance mediatiche di Heather Humphreys. Ma queste calamità sono state soprattutto espressione del declino delle basi sociali del Fianna Fáil e del Fine Gael.

Il fatto che il Fianna Fáil, storicamente il più grande partito dello Stato, non sia riuscito a trovare un candidato credibile all’interno delle proprie file e che la leadership si sia sentita costretta a scegliere un candidato famoso per impedire la nomina del corrotto ex Taoiseach (primo ministro), Bertie Ahern, è di per sé istruttivo. Il fatto che Jim Gavin sia stato rovinato da uno scandalo per aver derubato un inquilino era una poetica giustizia per il Fianna Fáil.
Allo stesso modo, il fatto che Heather Humphreys si sia rivelata una candidata così scadente dimostra quanto il Fine Gael sia profondamente distante dalla maggioranza della popolazione. Erano convinti che Humphreys si sarebbe rivelata una figura popolare con un atteggiamento alla mano. In pratica, lei sembrava a disagio con qualsiasi domanda che andasse oltre le frasi ad effetto. Nonostante la sua precedente posizione di ministro, non aveva mai dovuto affrontare domande particolarmente impegnative. Mairead McGuinness sarebbe stata una candidata migliore per il FG? Senza dubbio sarebbe stata una dibattitrice più abile. Ma in tal caso, il dibattito si sarebbe concentrato maggiormente sulla direzione dell’Unione Europea e sul suo stretto rapporto con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, sostenitrice di Israele. La maggioranza è ancora con Connolly.
Perché ha vinto?
Non dobbiamo dimenticare che i giornalisti mainstream hanno in gran parte perso il treno. Erano impegnati a ripeterci continuamente quanto queste elezioni presidenziali fossero “noiose” e “poco stimolanti”, mentre dietro Connolly si stava rapidamente sviluppando un movimento. Per chi pensa che la vera politica si svolga solo tra le quattro mura della Leinster House, questa è stata una campagna noiosa. Ma nel mondo reale, Catherine ha motivato 1.500 giovani a partecipare a un concerto di raccolta fondi al Vicar St., che ha registrato il tutto esaurito in meno di un’ora, e i comizi e gli incontri in tutto il paese hanno registrato il tutto esaurito in ogni occasione.
Ora si spenderanno molte parole per evitare la conclusione più elementare e semplice: lei ha vinto perché la maggioranza delle persone condivide i suoi valori, i valori della sinistra, piuttosto che quelli del Fianna Fáil e del Fine Gael. Una grande maggioranza sostiene la neutralità, sostiene il diritto all’alloggio e aspira a una società più equa e giusta. Sono inorriditi dal genocidio a Gaza e vogliono un presidente che sia inequivocabile sulla libertà dei palestinesi. Il messaggio di Connolly di un movimento che lavora per costruire quella che lei ha definito “una nuova Repubblica” ha avuto una forte risonanza.
I giovani sono stati l’energia e la vitalità della campagna. Nell’ultimo sondaggio Red C, ha ottenuto il 57% dei voti tra i 18-34enni rispetto al 17% di Humphreys. Tra i 35-54enni ha ottenuto il 49% dei voti, mentre tra gli over 55 il 43%. L’Irish Times ha intervistato 35 elettori al loro primo voto: 29 hanno votato per Connolly, cinque hanno annullato il proprio voto e solo uno ha votato per Humphreys! Ha ottenuto un consenso maggiore tra le donne rispetto agli uomini, e questo era evidente sul campo. Molti nella campagna hanno sottolineato le somiglianze con la campagna per l’abrogazione della legge sull’aborto, con le giovani donne come forza trainante. I giovani hanno rifiutato i partiti conservatori e hanno votato per qualcuno che offriva speranza e un’alternativa.
La campagna diffamatoria è stata del tutto inefficace e alla fine controproducente per il FG per una serie di ragioni. Una di queste è che Connolly non ha mai vacillato di fronte agli attacchi. Non ha ceduto di un millimetro e non ha chiesto scusa per le sue critiche al riarmo europeo, né per aver assunto un detenuto. L’idea che la sua schiettezza avrebbe giocato a suo sfavore non aveva senso, considerando che anche il nostro attuale e amatissimo presidente, Michael D. Higgins, è un critico dell’imperialismo statunitense e della politica del governo. La natura stessa della presidenza ha creato un terreno più favorevole alla sinistra. La mancanza di potere reale del presidente significa che le persone erano libere di votare per i valori progressisti a cui aspirano, senza che l’establishment potesse minacciare in modo credibile gravi conseguenze economiche.
Anche le qualità personali di Catherine sono venute alla ribalta durante la campagna elettorale. “Autentica” è stata la parola che molte persone comuni hanno usato per descriverla. Tutti i video che la ritraggono mentre gioca con bambini e adulti, dai palleggi con il pallone da calcio e i dribbling con la palla da basket, ai filmati in cui balla il céilí e suona il pianoforte, hanno rivelato un lato umano di lei che la gente ha trovato immensamente affascinante.
Un altro motivo per cui Catherine ha vinto con un margine così ampio è che attorno a lei si è creato un movimento. Non ci sono precedenti nella storia recente di una campagna presidenziale che sia diventata un movimento in questo modo. Sebbene Michael D. Higgins abbia dimostrato di essere un presidente efficace, la sua campagna del 2018 è stata in realtà sostenuta dal Fianna Fáil e dal Fine Gael, mentre nel 2011 ha vinto grazie al crollo del sostegno a Sean Gallagher dopo il dibattito finale. Il caso più simile è la vittoria di Mary Robinson nel 1990, sostenuta da una coalizione tra Labour, Workers Party e Greens.
Si trattò di una campagna ribelle e di opposizione organizzata da attivisti capaci provenienti dalla sinistra indipendente e dai partiti. Oltre 15.000 persone si offrirono volontarie, la stragrande maggioranza delle quali non era iscritta ad alcun partito politico. Oltre la metà di loro ha fatto donazioni o ha partecipato attivamente alla campagna. Questa energia, unita a un’organizzazione digitale intelligente e alla comunicazione sui social media, ha fatto sì che la campagna di Connolly fosse molto più efficace di quella del Fine Gael nel coinvolgere e dialogare con gli elettori. In ogni circoscrizione elettorale c’è stata una significativa attività di propaganda elettorale organizzata, a un livello che non si vedeva da decenni in un’elezione presidenziale.
Voto nullo?
Con la destra cattolica ultraconservatrice che non è riuscita a ottenere un numero sufficiente di candidature da parte di deputati o senatori per essere inserita nelle schede elettorali, l’estrema destra ha condotto un’attiva campagna per il voto nullo. Anche questo è un fatto senza precedenti nella politica irlandese.
L’oltre 12% ottenuto con i voti nulli è un altro campanello d’allarme: l’estrema destra ha messo le mani e la sua influenza nelle comunità della classe operaia. Tuttavia, l’esperienza di propaganda elettorale nelle zone più difficili della classe operaia dimostra che questa non è una battaglia persa, ma una battaglia da combattere. La maggior parte di coloro che hanno preso in considerazione l’idea di rovinare la propria scheda elettorale erano disposti a farsi convincere che la migliore forma di protesta fosse quella di sconfiggere l’establishment politico. Un profondo lavoro di organizzazione della comunità e il tentativo di mobilitare le persone in azioni concrete su questioni come la crisi del costo della vita saranno essenziali per non cedere queste comunità all’estrema destra.
Sebbene l’estrema destra non fosse direttamente presente nelle urne, la sua ascesa e l’aumento degli attacchi razzisti e del sentimento reazionario sono stati senza dubbio un fattore determinante nella campagna elettorale. Molti hanno giustamente visto il sostegno a Connolly come un modo per opporsi alla svolta politica a destra, verso cui si sono orientati sia il Fine Gael che il Fianna Fáil. La sua vittoria fa parte di una controcorrente all’ascesa dell’estrema destra.
Connolly si è anche distinta come attivista di lunga data per gli investimenti nel Gaeltacht e il sostegno alla lingua irlandese. Il fatto che abbia imparato a parlare correntemente l’irlandese ben oltre i 40 anni ha sottolineato il suo impegno nei confronti della lingua e delle comunità del Gaeltacht (regioni da tutelare per la preservazione della lingua e della cultura irlandese tradizionale, ndr). Quindi, dovremmo considerare la sua campagna come parte di una nuova rinascita della lingua irlandese, testimoniata dalla popolarità di Kneecap e di altri artisti. Ciò contribuisce a formare un’identità progressista di ciò che significa essere irlandesi oggi, in relazione alla nostra storia anticolonialista e in opposizione al nazionalismo bianco e ristretto dell’estrema destra, che abusa della bandiera tricolore.
La sinistra socialista: una colonna portante della campagna
La sinistra socialista, in particolare People Before Profit e gli attivisti indipendenti di sinistra, hanno svolto un ruolo cruciale nella campagna di Connolly. Molti degli attivisti chiave che hanno svolto un ruolo centrale a livello nazionale erano veterani di precedenti campagne di successo guidate dalla sinistra.
La decisione di People Before Profit di lanciarsi in questa campagna, nonostante i limiti della carica di presidente, è stata giustificata dal dinamismo della campagna, dal risultato e dalle opportunità che ora si aprono. Anche se il livello di attivismo sul campo è stato inferiore a quello che sarebbe stato possibile con una campagna più lunga, rappresenta comunque una vittoria cruciale dopo un’elezione generale difficile e apre nuove opportunità.
Gli attivisti indipendenti che in precedenza erano scettici nei confronti di PBP hanno notato l’approccio costruttivo e non settario adottato dal partito. Dovrebbero prendere in considerazione l’idea di unirsi a PBP per lavorare insieme alla sua trasformazione in un partito pluralista ed ecosocialista di massa.
Si spera che quelle frange della sinistra socialista che hanno dato un sostegno riluttante a Catherine criticando al contempo l’impegno di PBP nella campagna riflettano su cosa sta succedendo e su ciò da cui si sono tenuti alla larga. Si è verificata una polarizzazione tra destra e sinistra, e la sinistra ha vinto. Migliaia di nuovi attivisti sono stati mobilitati per la prima volta e hanno acquisito esperienza organizzativa. Lo slancio che era scivolato a destra è stato riconquistato dalla sinistra.
Altri partiti nel campo di Connolly
La campagna di Connolly ha avuto un effetto dinamico anche sugli altri partiti che l’hanno sostenuta. I socialdemocratici hanno affiancato il PBP fin dall’inizio nel sostenere Catherine Connolly. Hanno contribuito a creare uno slancio tra la sinistra, che ha effettivamente lasciato al Labour e ai Verdi la scelta tra sostenere Connolly o non avere alcun candidato. I membri del partito socialdemocratico si sono impegnati con entusiasmo a livello locale e nazionale.
Il Sinn Féin è entrato nella campagna relativamente tardi, dopo aver valutato la possibilità di presentare un proprio candidato. Ha contribuito in modo qualitativo alla campagna a livello centrale e locale, lavorando in modo costruttivo, ma anche sfruttando l’occasione per ripopolarizzare Mary Lou McDonald come futura alternativa al Taoiseach. Questo è stato il primo serio tentativo di attuare la strategia di un “blocco repubblicano di sinistra progressista che rispetta l’indipendenza e l’autonomia dei partiti politici che collaborano”, lanciata per la prima volta dopo le ultime elezioni generali dal presidente nazionale del Sinn Féin, Declan Kearney.
Sotto ogni punto di vista, è stato un successo, non solo per la vittoria di Catherine Connolly, ma anche per il balzo del 5% nei sondaggi del Sinn Féin. La collaborazione con altri partiti si è rivelata efficace nell’aumentare il sostegno al SF. Per i membri e la leadership del Sinn Féin, la questione chiave è se ora siano disposti a escludere una coalizione con il Fianna Fáil e il Fine Gael e a concentrare tutte le loro energie in una campagna per un governo di sinistra.
Per il Partito Laburista e i Verdi, la campagna di Connolly è stata polarizzante. Ha messo in luce e minato le loro frange più di destra. L’ex leader laburista Alan Kelly è stato portato quasi settimanalmente dai media a dichiarare la sua opposizione a Catherine Connolly e il suo sostegno al Fine Gael. I media hanno riportato un malcontento più ampio all’interno del partito parlamentare, anche se questo non si è concretizzato pubblicamente. Con la vittoria così decisa di Connolly, la posizione di Kelly è ora indebolita.
Lo stesso è accaduto nel Partito dei Verdi, con l’ex deputato Brian Leddin che si è dimesso dal partito per opporsi al sostegno a Catherine Connolly, soprattutto a causa della sua opposizione alla guerra e all’imperialismo. Alcuni altri lo hanno seguito fuori dalla porta.
La diminuzione dell’opposizione alla cooperazione di sinistra nel Labour e nei Verdi dovrebbe rendere più facile per le loro leadership perseguire ulteriormente questo obiettivo, se lo desiderano. Un ostacolo importante, tuttavia, è che fino ad ora l’alleanza progressista proposta sia dal Labour che dai Verdi (rivolta in modo schiacciante ai socialdemocratici) è stato quello di massimizzare il potere negoziale di questi partiti in una futura coalizione con il Fianna Fáil o il Fine Gael. Non è questo che cercano coloro che sono coinvolti nella campagna di Connolly: essi vogliono giustamente eliminare il FF e il FG.

E adesso?
Per le migliaia di persone che si sono impegnate attivamente nella campagna di Catherine Connolly e per molte altre che l’hanno sostenuta passivamente, la grande domanda è: e adesso? Nessuno crede che vincere la presidenza sia sufficiente per cambiare il Paese, dati i poteri molto limitati che essa comporta. Catherine Connolly rappresenterà bene i nostri valori alla presidenza e si rivelerà una spina nel fianco dell’establishment politico. Indubbiamente, continueranno gli articoli dei commentatori che criticano il presidente per aver oltrepassato i limiti del suo ruolo, cosa che è diventata così comune sotto Michael D. Higgins.
Ma la gente capisce che per realizzare il cambiamento di cui abbiamo bisogno, dobbiamo vincere molto più della presidenza. La grande lezione è che se la sinistra si unisce e cerca di mobilitare le persone, può vincere. La dinamica dell’unità può creare fiducia e stimolare altri a partecipare. La questione di un governo di sinistra torna ancora una volta al centro dell’attenzione.
Tuttavia, qualsiasi tentativo di sviluppare un’iniziativa che si concentri solo sulle prossime elezioni generali è destinato al fallimento, poiché permette all’energia e all’attivismo di dissiparsi. Svolgere il ruolo di governo responsabile in attesa tra il 2020 e il 2024 si è rivelato disastroso per il Sinn Féin.
Le persone che stanno soffrendo per l’impatto dei ripetuti aumenti dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari non possono aspettare. Coloro che stanno affrontando lo sfratto o massicci aumenti degli affitti in base ai nuovi piani del governo non possono aspettare. Coloro che vogliono un’azione significativa per la Palestina e la difesa della nostra neutralità non possono aspettare. È necessario organizzare iniziative congiunte, insieme ai sindacati e ai movimenti sociali, per difendere il Triple Lock (è una regola costituzionale e politica irlandese che stabilisce “tre lucchetti”, le condizioni necessarie perché le Forze Armate irlandesi possano essere inviate in missioni militari all’estero), per chiedere la piena attuazione del disegno di legge sui territori occupati prima di Natale, per porre fine alla crisi del costo della vita attraverso il controllo dei prezzi e la fine della speculazione, e per attuare un divieto di sfratto insieme a un controllo significativo degli affitti e alla costruzione di alloggi pubblici.
Tuttavia, le lotte difensive da sole non sono sufficienti. Dobbiamo aumentare le aspettative della gente sulla possibilità di un governo di sinistra per la prima volta nella storia dello Stato. People Before Profit propone ad altri partiti e individui l’organizzazione di una grande conferenza della sinistra nel nuovo anno per discutere come approfondire la cooperazione di sinistra, con l’obiettivo di presentare una scelta chiara alle prossime elezioni generali: Fianna Fáil e Fine Gael, e coloro che li sostengono, contro un governo di sinistra.
Tutto ciò pone questioni complesse alla sinistra socialista. Comprendiamo che il sistema capitalista, in cui domina il profitto, semplicemente non può soddisfare ciò che la gente chiede e di cui ha bisogno: il diritto a una casa e a una vita dignitosa, un mondo senza guerre e oppressione, il diritto a un futuro sostenibile e vivibile per i nostri figli. Pertanto, entreremo solo in un governo che si impegni a seguire una strategia di potere popolare, mobilitando dal basso per superare l’opposizione di una classe capitalista potente e realizzare un cambiamento ecosocialista. Questo è ben lontano dal programma degli altri principali partiti che sostengono Connolly.
Ciononostante, vogliamo attivamente che finisca il governo del Fianna Fáil e del Fine Gael. Vogliamo un governo di sinistra, anche con un programma molto più debole di quello ecosocialista che noi sosteniamo. Vogliamo che questo governo e l’approccio di riforma del capitalismo siano messi alla prova davanti alle masse. Siamo quindi disponibili a partecipare a questa dinamica verso un governo di sinistra, compreso l’impegno a votare per consentire la formazione di questo governo, nonostante i limiti molto significativi del probabile programma. La condizione fondamentale per noi è mantenere il nostro diritto all’indipendenza, per proporre la nostra posizione ecosocialista e continuare a rafforzare i nostri legami con le comunità per mobilitare il potere delle persone dal basso.
Nel 1843, Karl Marx fornì una guida utile ai socialisti che affrontavano situazioni complicate:
«Noi non ci presentiamo al mondo come dottrinari con un nuovo principio: ecco la verità, in ginocchio di fronte ad essa! Noi mostriamo al mondo dei principii che il mondo stesso ha sviluppato entro di sé. Noi non gli gridiamo: lascia le tue lotte, sono delle sciocchezze, le vere parole d’ordine sono quelle che ti diciamo noi. Noi mostriamo semplicemente ed esattamente al mondo il perché della sua lotta, e la sua coscienza sarà un risultato che dovrà acquisire, che lo voglia o no»
Un numero significativo di persone è ora ansioso di compiere i prossimi passi dopo la campagna di Connolly per lavorare alla rimozione del Fianna Fáil e del Fine Gael e all’elezione di un governo di sinistra. Dovremmo essere lì, al loro fianco, organizzandoci e compiendo passi insieme, mentre lo usiamo come un’opportunità per convincere le persone dell’argomento avanzato da James Connolly nel 1897:
«Se domani rimuovete l’esercito inglese e issate la bandiera verde sul Castello di Dublino, a meno che non vi mettiate all’opera per organizzare la Repubblica Socialista, i vostri sforzi saranno vani».
Per conquistare una Repubblica veramente nuova, non sarà sufficiente sostituire il governo o persino scrivere una nuova Costituzione. È necessaria una Repubblica socialista con i lavoratori e gli oppressi al potere.