A Roma il 30 novembre: per una grande e unitaria manifestazione che coinvolga tutti i movimenti a sostegno della Palestina e contro le guerre
Sinistra Anticapitalista esprime forte preoccupazione per le dinamiche di divisione che rischiano di approfondirsi all’interno dell’ampio movimento contro il genocidio a Gaza, la politica criminale dello Stato di Israele e a sostegno del popolo palestinese. Per questo facciamo appello a tutte le realtà politiche che hanno convocato due piazze a Roma il 30 novembre, all’unità e alla convergenza nella organizzazione del corteo di Roma del 30 novembre.
La divisione non può che danneggiare la causa del popolo Palestinese che nella “Dichiarazione di Pechino” di luglio ha finalmente trovato un momento di convergenza, invitando al suo primo punto a: “Unire gli sforzi per affrontare l’aggressione sionista e fermare la guerra genocida portata avanti dallo stato occupante e dalle bande di coloni, con il sostegno e la partecipazione degli Stati Uniti d’America; per resistere ai tentativi di deportazione del nostro popolo dalla sua terra e patria, la Palestina; per costringere l’entità sionista a porre fine all’occupazione della Striscia di Gaza e del resto dei territori occupati, ribadendo la totale adesione all’unità dei territori palestinesi, tra cui la Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza”.
Sarebbe paradossale che l’unità ritrovata in Palestina, pur nelle divergenze storiche presenti tra le diverse organizzazioni palestinesi, non si manifesti all’interno del movimento italiano. Questa unità, d’altro canto, nonostante la divisione dello scorso 5 ottobre, sta animando le importanti manifestazioni che animano le piazze di ogni città ed emerge in molte delle assemblee territoriali che animano le mobilitazioni in corso.
Nel nostro paese sta crescendo l’indignazione per il brutale genocidio Gaza, in cui sta avvenendo uno dei più brutali assedi della storia recente e per l’aggressione israeliana in Libano. Sempre più movimenti, oltre a quelli che storicamente sostengono la causa palestinese, a partire da quelli pacifisti, ecologisti, transfemministi, anticoloniali e antirazzisti vedono nelle resistenze palestinesi una lotta più generale contro ogni forma di sfruttamento, di colonialismo, di imperialismo, contro le guerre che imperversano in tutto il globo, contro la militarizzazione crescente della società, contro il nostro governo complice delle politiche israeliane. Questa indignazione può finalmente manifestarsi in una grande manifestazione nazionale.
Per queste ragioni Sinistra Anticapitalista ritiene più che mai importante allargare il movimento di solidarietà alla causa palestinese consapevoli che solo la più ambia e unitaria mobilitazione nazionale e internazionale possa aiutare a fermare il genocidio in corso e la politica criminale di Netanyahu.
La direzione di Sinistra Anticapitalista