Comunicato della sinistra genovese sui fatti del Liceo Fermi
La vicenda che ha coinvolto una classe quinta del Liceo “Fermi” di Genova in visita all’Expo Training di Milano per svolgere una “normale” attività di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, cioè l’ex Alternanza scuola-lavoro) e che si è trovata inaspettatamente di fronte ad una “lezione” in cui alcuni esponenti delle “forze dell’ordine” dimostravano come si utilizza il manganello, rappresenta un fatto gravissimo che va denunciato in tutti i modi. Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti ed alle studentesse che hanno assistito e che hanno reso pubblici questi fatti, così come alle loro famiglie ed al personale scolastico.
Riteniamo che nella scuola pubblica non possano trovare posto attività che incitano alla violenza, a logiche repressive ed a comportamenti maschilisti, come quelli emersi dalle testimonianze e dai video pubblicati, e che sia necessario rispondere collettivamente a questi fatti. Assistiamo negli ultimi anni ad una presenza invasiva e in aumento esponenziale dei militari e delle forze dell’ordine nelle nostre scuole e Università, una presenza che niente ha di educativo ed è peraltro in pieno contrasto con quell’educazione alla pace che tante scuole inseriscono nei propri piani dell’offerta educativa. Si tratta di attività pensate e finanziate per inculcare nelle giovani generazioni quei valori “verso la società ordinata” ribaditi anche nelle recenti linee guida per l’educazione civica del ministro Valditara (il ministro dell’Istruzione e del Merito, nuovo nome dato al Ministero, coniato dal Governo Meloni), e che si inseriscono in un più generale processo di crescente subordinazione della scuola pubblica agli interessi delle imprese private.
Le scuole dovrebbero essere laboratori di educazione alla pace, luoghi di costruzione del pensiero critico ed invece sono sempre più esposte ad attività come queste che incitano alla violenza, alle logiche della guerra e della repressione del dissenso in qualsiasi forma esso si manifesti. Riteniamo che tale degenerazione vada fermata attraverso la cancellazione dell’obbligo delle ore di PCTO (introdotto dalla riforma targata Renzi della cosiddetta “Buona scuola”), fino alla sua totale abolizione (ricordiamo che addirittura tre ragazzi sono morti in questi anni per infortuni in attività di alternanza scuola – lavoro)”.
È necessaria una ferma opposizione e presa di parola da parte di tutti i protagonisti del mondo scolastico in difesa dei valori democratici e del ripudio della violenza e della guerra, come peraltro recita l’art.11 della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.
Partito Comunista Italiano Genova
Partito della Rifondazione Comunista Genova
Potere al Popolo Genova
Sinistra Anticapitalista- Genova