5 ottobre, tuttз in piazza a fianco del popolo palestinese

Comunicato della direzione nazionale: Sinistra Anticapitalista conferma che sabato 5 ottobre scenderà in piazza contro il genocidio, contro la complicità italiana con il governo di Israele, per dire no al DL 1660

Sinistra Anticapitalista conferma che sabato 5 ottobre scenderà in piazza a fianco del popolo Palestinese e delle sue organizzazioni in Italia per ricordare e condannare i 12 mesi del sanguinoso genocidio messo in atto dal regime fascista israeliano a Gaza e che ora si sta allargando anche alla Cisgiordania e al Libano.

Il popolo palestinese è perseguitato e oppresso da decenni da un’occupazione colonialista che si è fatta nel tempo sempre più crudele, razzista e suprematista e che è costata, solo negli ultimi 12 mesi oltre 40.000 morti, in larghissima parte bambini, anziani, donne e uomini civili inermi, presi di mira da uno degli apparati militari più potenti del mondo.

La rappresaglia israeliana, che pretende di vendicare le vittime del 7 ottobre, agisce con metodi terroristici, in spregio di ogni norma del diritto internazionale e di tutte le prese di posizione di condanna dell’ONU e delle corti di giustizia internazionali.

Ma nonostante questo, con un’ipocrisia evidente a tutti, gli imperialismi occidentali, dietro le flebili e innocue richieste di un “cessate il fuoco”, continuano a sostenere e a giustificare ogni sanguinaria azione del governo Netanyahu, dai bombardamenti sui campi profughi e sulle zone indicate come “sicure”, agli assassini mirati, a quelli dei giornalisti, alle criminali operazioni terroristico-informatiche, al bombardamento di città di altri stati, all’invasione di uno stato sovrano.

In Italia, assistiamo alla paradossale difesa dello stato-nazione sionista da parte di coloro che sono gli eredi e gli ammiratori dei criminali fascisti che 80 anni fa massacravano ebrei e partigiani assieme ai nazisti, eredi e ammiratori che da due anni si sono insediati al governo del paese.

E costoro, non a caso invocando il “regio decreto” 773 del 1931, che definisce “manifestazione sediziosa” l’esposizione di “bandiere o emblemi simbolo di sovversione sociale o di rivolta o di vilipendio verso lo stato, il governo o le autorità”, hanno deciso di vietare la manifestazione, peraltro seguendo le indicazioni fornite loro fin dai primi di settembre dagli editorialisti dei loro giornali di riferimento e dagli esponenti di una comunità ebraica romana completamente asservita alla destra postfascista.

In tutto il mondo, anche in quello occidentale, anche nei paesi più legati ad Israele, in questi giorni si stanno svolgendo massicce manifestazioni in difesa del popolo palestinese, legittime e pacifiche. Il divieto di Meloni e Piantedosi è del tutto assurdo e illegittimo e costituisce un’ulteriore testimonianza del loro sostegno al loro amico Netanyahu e alla sua politica criminale.

E costituisce, inoltre, un assaggio della politica repressiva e fascista che vogliono formalizzare con la progettata approvazione del disegno di legge 1660.

Sosteniamo la lotta del popolo palestinese e il suo diritto all’autodeterminazione.

Condanniamo il genocidio criminale messo in atto dal governo Netanyahu

Condanniamo le sue continue e impunite violazioni del diritto internazionale

No al DDL 1660. Il diritto di manifestare non si tocca

Il diritto di lottare è il diritto che serve a tutelare tutti gli altri diritti