Stop al genocidio di Gaza e alla colonizzazione totale della Palestina!

Rompiamo il silenzio! Denunciamo la complicità delle grandi potenze e del governo italiano! A Gaza la tragedia continua [Gipppò Mukendi Ngandu]

Le vittime sono oramai più di 40.000. La maggior parte delle case è stata demolita, gli ospedali e le scuole distrutti e la popolazione ridotta alla fame. La striscia si è trasformata in un inferno per uomini, donne e bambini palestinesi. Per loro un rifugio è impossibile. L’unico confine con l’Egitto rimane ermeticamente chiuso, perché il regime egiziano non vuole che altri due milioni di poveri si riversino nel suo Paese, due milioni che potrebbero avere solo la solidarietà dei loro fratelli, i milioni di poveri egiziani contro i quali il maresciallo Sissi è salito al potere per porre fine alla rivolta della Primavera araba del 2011.

Verso la colonizzazione totale della Palestina. Israele sembra approfittare dei timori suscitati dal possibile allargamento del conflitto per intensificare le sue operazioni a Gaza e in Cisgiordania, secondo il piano elaborato dall’Ufficio del Primo Ministro, che mira a estendere la colonizzazione israeliana a tutta la Palestina storica. Questa settimana l’esercito israeliano ha cominciato un’operazione su vasta scala nei territori occupati della Cisgiordania. Più di un migliaio di soldati sta procedendo ad arresti massicci, uccisioni “mirate”, assediando quelle città e i campi profughi considerati i bastioni tradizionali dei gruppi militanti palestinesi come Jenin, Tulkarem, Tubas. L’obiettivo è di allargare il processo di colonizzazione e di ridurre i palestinesi in spazi sempre più piccoli. L’organizzazione pacifista israeliana Peace Now ha denunciato che in pochi mesi lo Stato di Israele si è impadronito di 24 km2 di territorio palestinese, più di quanto ne abbia sottratto negli ultimi vent’anni.  

Il governo israeliano sfrutta così la guerra a Gaza per imporre la sua sovranità, legittimando gli insediamenti e cacciando i palestinesi. I ministri Smotrich e Ben Gvir, esponenti dei coloni di estrema destra, sono i paladini di questa politica e dichiarano apertamente che gli insediamenti sono una tappa verso la piena annessione.

La complicità delle potenze imperialiste occidentali. Il nostro governo così come le grandi potenze sono complici del massacro nel momento in cui vendono armi e sostengono Israele a suon di dollari e euri. Per loro Israele può fare tutto ciò che vuole. È così è sufficiente una critica per far scattare l’’accusa di antisemitismo. Ricordiamo che il nostro ministro degli esteri ha ridicolizzato persino l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, quando ha chiesto agli stati membri di valutare sanzioni contro alcuni ministri israeliani per aver espresso «messaggi di odio» contro i palestinesi. Il tutto avviene, nonostante le gravissime accuse della Corte Penale Internazionale. 

Rompere il silenzio! Mentre le elezioni presidenziali negli Stati Uniti vedranno i due principali candidati, la Harris e Trump, a sostegno di Israele, è importante non distogliere lo sguardo da questa guerra infinita. Questa guerra ci riguarda. Quello che sta avvenendo in Palestina è la rappresentazione più crudele di questa società ingiusta che vogliamo combattere. Dopo un’estate costellata di massacri, come quello della scuola a Gaza del 10 agosto, non è mai stato così urgente allargare il movimento di solidarietà internazionale al popolo palestinese.