Genova, il Buridda non chiude ma si diffonde nella città!

Lo sgombero del Laboratorio Sociale Occupato Autogestito per la seconda volta sfratta un’esperienza con oltre venti anni di storia, di socialità, di pratiche politiche e culturali non mercificate. Una storia che non finirà perché lo ha deciso la Questura [Sinistra Anticapitalista – Circolo di Genova]

Il Laboratorio Sociale Occupato Autogestito “Buridda” è da più di vent’anni un centro di attività culturali e artistiche, di discussione politica, di svago e di socialità. È uno dei pochi luoghi a Genova dove si pratica cultura alternativa, libera, non finalizzata a un profitto economico. Il Buridda offre ai giovani e anche ai meno giovani laboratori artigianali e artistici, occasioni di solidarietà e spazi di conoscenza. Per fare solo un esempio, è il Buridda che a Genova ha organizzato eventi di solidarietà col Rojava e momenti di approfondimento del confederalismo democratico kurdo. Ieri la polizia lo ha sgomberato: la cultura libera e la socialità senza profitto fanno paura. La città ha immediatamente risposto, nonostante la stagione estiva e la giornata afosa, con un forte e partecipato presidio in piazza De Ferrari,che è poi sfociato in un combattivo corteo per il centro città.

È la seconda volta che il Buridda viene sgomberato. La prima volta fu nel 2014: allora il Buridda occupava la ex Facoltà di Economia in via Bertani e il Comune (allora con giunta di centrosinistra, sindaco Marco Doria) decise che era il momento di vendere l’edificio per realizzare residenze universitarie e lo fece sgomberare dalla Digos. Ecco cosa ne dicemmo allora, con un nostro comunicato.

Naturalmente le residenze universitarie non furono mai realizzate e l’edificio adesso è in degrado e vi risiedono soltanto i topi. Ma lo sgombero, quello sì, fu realizzato. A quel tempo però anche nell’Università si manifestò una forte solidarietà e un diffuso apprezzamento per le attività del Buridda, e la soluzione fu trovata: il Buridda si trasferì in corso Montegrappa, nella ex Facoltà di Magistero; il Comune e le autorità accademiche di quel periodo dovettero tollerare la situazione e il Buridda continuò ancora per molti anni a seminare cultura, socialità e solidarietà.

Come dieci anni fa, la scusa per lo sgombero è realizzare una residenza universitaria con 66 posti letto. Di posti letto ci sarebbe certamente bisogno e non di 66 ma qualche migliaio. Gli edifici adatti da ristrutturare non mancherebbero. Ma guarda caso, Delfino e Toti vogliono realizzare una residenza universitaria proprio lì, negli spazi occupati dal Buridda, investendo soldi del PNRR. Non sappiamo se la faranno davvero o se lasceranno marcire l’edificio in corso Montegrappa come quello in via Bertani.

Ma oggi è cambiata la situazione politica, con postfascisti e leghisti al governo e a palazzo Tursi, e il Rettore dell’Università è Federico Delfino, ex consigliere comunale di Forza Italia a Savona, ex membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Savona, sostenitore di accordi con le istituzioni dello Stato criminale e genocida di Israele, fautore delle convenzioni con Leonardo S.p.A. che produce ed esporta armi da guerra. Delfino è espressione della visione aziendalista e del vuoto di pensiero critico nell’ateneo genovese e a sua volta ha ben contribuito a far crescere il vuoto di critica e il pensiero aziendalista. Difficile aspettarsi particolari solidarietà dal mondo accademico, al giorno d’oggi. La situazione è certamente più difficile di dieci anni fa.

Ma come dieci anni fa, anzi ancor più di allora, le attività del Buridda sono indispensabili perché Genova sia una città viva, perché ci siano momenti non mercificati di cultura e di socialità. Se l’edificio di corso Montegrappa è stato sgomberato e sigillato, se il Buridda non ha una casa, il Buridda non muore affatto ma si diffonde per tutta la città. E prima o poi troverà di nuovo anche una casa, ne siamo sicuri. Perché è indispensabile.

I Toti e i Delfino, i Bucci e gli Spinelli, i Piantedosi e i Sangiuliano si credono onnipotenti, ma stanno già cominciando a ruzzolare dai loro dorati troni. Noi di Sinistra Anticapitalista saremo sempre accanto al Buridda e continueremo a condividere sempre più iniziative comuni e spazi d’azione.