Una destra complice di un genocidio che governa con il manganello
Pisa e Firenze, ancora cariche di polizia contro studenti che manifestano per la Palestina. La repressione su misura come strumento di governance contro ogni conflittualità
La polizia di un governo complice di un genocidio ha caricato violentemente studentesse e studenti che manifestavano in solidarietà col popolo palestinese. Stavolta è successo a Firenze e Pisa, sotto lo sguardo indignato ed esterrefatto delle città che, infatti, sono immediatamente scese in piazza per riprendersi il fondamentale diritto democratico a manifestare e il diritto elementare ad esprimere l’orrore per la guerra, per le rappresaglie, l’apartheid operati dallo Stato di Israele.
Una presa di parola che una compagine di governo come quella al potere in Italia non può tollerare perché smaschera le connivenze ideologiche, prima ancora che politiche e affaristiche, tra le destre estreme di Roma e Tel Aviv.
Sinistra Anticapitalista è solidale con il movimento studentesco di Pisa e Firenze e con i popoli che soffrono e lottano contro un potere che li vuole sterminare, annichilire, colonizzare.
L’indignazione per le cariche contro cortei pacifici – ma estremamente determinati nelle pratiche e nelle piattaforme – deve essere la spinta per una mobilitazione di massa a cominciare dall’appuntamento nazionale di Milano del 24 febbraio, ennesima tappa di una lunga scia di iniziative intraprese dalla diaspora palestinese e dalle reti con essa solidali.

Lo ripetiamo da tempo: l’indignazione contro il genocidio deve prendere la forma di una lotta di lunga durata, capace di fermare il paese con una mobilitazione sempre più ampia e generale. E’ l’unità dei popoli e delle classi lavoratrici l’unico antidoto alla rassegnazione o a derive scioviniste.
Ma i fatti di Firenze e Pisa, ultimi di una lunga catena di violenze poliziesche, ci dicono anche che la lotta alla repressione deve diventare uno dei punti qualificanti di ogni piattaforma rivendicativa. Dal suo insediamento, il governo Meloni-Salvini agisce con una logica feroce quanto elementare, quella dell’invenzione del nemico interno, per articolare – sulla scia dei governi che lo hanno preceduto – dispostivi di repressione sempre più stringenti e punitivi nei confronti delle espressioni conflittuali di soggettività sociali, siano partecipanti ai rave, oppure occupanti di case, studenti o, ancora, chi protesta contro la crisi climatica o si azzarda a organizzare picchetti in fabbrica. Il fatto che la Questura di Pisa sia guidata da un “reduce” del G8 del 2001 non fa che confermare l’approccio da fronte interno che ispira i gestori dell’ordine pubblico. Forti con i deboli, deboli con i forti. E strabici, come dimostra la singolare bonomia di governo e questure che ha assecondato ogni sorta di blocchi stradali del cosiddetto popolo dei trattori (al netto di settori contadini impoveriti dalle dinamiche capitaliste nelle campagne). Da un lato chi denuncia il genocidio, dall’altro chi si sente parte del blocco sociale di Lega e Fratelli d’Italia.
Sinistra Anticapitalista auspica la costruzione di un nuovo blocco sociale antagonista contro il padronato e il suo governo reazionario e solidale con le vittime delle guerre e del neoliberismo.