Vercelli: Un atto d’accusa necessario per rendere giustizia alle vittime sul lavoro

Pubblichiamo il testo del volantino distribuito alla manifestazione di Vercelli

Un atto d’accusa necessario

Per rendere giustizia alle vittime sul lavoro

Nel momento di dolore per la morte di cinque operai in un cantiere sulla rete ferroviaria -una strage che ci riporta a quella della Thyssen Krupp- e nel momento della solidarietà verso chi dal lutto è stato direttamente colpito, dobbiamo fare le dovute considerazione per evitare parole ipocrite di circostanza.

Tutti i giorni sul lavoro c’è chi muore. Questo è dovuto alle condizioni in cui si lavora, ai ricatti padronali, a determinate da leggi e provvedimenti che governi, parlamenti e amministrazioni locali, hanno voluto, votato, deliberato.

Da quarant’anni, ogni governo impone voti di fiducia a parlamenti per smantellare le tutele che le lotte operaie e l’organizzazione sindacale avevano imposto alle imprese.

  • Sono state approvate leggi che hanno imposto la precarietà del lavoro. Contratti di lavoro brevi, senza formazione e addestramento. Operai improvvisati e sotto il ricatto del rinnovo del contratto e scadenza, per potersi opporre a operare in situazioni di pericolo.
  • La cancellazione dell’art.18 voluta dal governo Renzi, ha dato la stura a molti licenziamenti di Rappresentanti sindacali e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, evidentemente troppo ligi al loro dovere. Il tutto in nome della libertà d’impresa, per togliere “lacci e lacciuoli” che altro non erano che tutele per la sicurezza dei lavoratori.
  • Alla radice di molte tragedie sul lavoro, ci sono tutte le leggi che hanno deregolamentato e permesso appalti e subappalti, dove spesso la riduzione dei costi all’impresa e fatta da evasione di norme per la sicurezza e sacche di lavoro nero. Così gli imprenditori committenti non hanno mai responsabilità diretta. Non è un caso se, come a Brandizzo, molte volte le vittime sono di ditte in appalto. E quanti amministratori locali, smantellando parti di servizio pubblico, hanno esternalizzato il lavoro con gare d’appalto al massimo ribasso con tanti saluti alla sicurezza e alla dignità dei lavoratori? E nonostante queste evidenze, c’è sempre un Salvini che chiede più liberazione degli appalti!
  • Quando si parla di morti sul lavoro, non vanno dimenticate le vittime tra i braccianti e manovali, nei campi e nei cantieri, sempre immigrati, vittime del lavorio schiavistico, favorito dai governo che continuano a non concedere pieni diritti di cittadinanza.
  • I padroni, gli imprenditori, non hanno nulla da temere per i morti e gli infortuni che causano. Qual’ora la loro colpa è accertata, c’è sempre un grado di giudizio della magistratura che li assolve e li dispensa dalla reclusione.

Per queste ragioni Sinistra Anticapitalista continua a opporsi ai contratti di lavoro precari, vuole la reintroduzione dell’articolo 18 nello Statuto dei lavoratori, vuole l’eliminazione del lavoro in appalto e la reinternalizzazione delle attività e sostiene l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. E invita tutte le lavoratrici ad organizzarsi per controllare  ogni giorno i processi produttivi e la sicurezza sul lavoro.

Ecco i motivi per cui Sinistra Anticapitalista respinge le narrazioni dell’incidente, della fatalità o dell’errore umano, quando sempre è la ricerca dell’aumento del  profitto a imporre le situazioni di rischio e di pericolo grave. 

Per info e contatti   339 48 42 198                Sinistra  Anticapitalista