Francia, il 6 giugno e dopo. La lotta contro Macron continua
La lotta contro la controriforma delle pensioni, nonostante le difficoltà, continua. E’ stata solo “sospesa” per alcune settimane (con un movimento che non era riuscito a vincere, ma con un Macron fortemente indebolito), ma riprende il 6 giugno [NPA]
Di seguito il volantino che l’NPA ha distribuito per la nuova giornata di mobilitazione.
Martedì 6 giugno si svolgerà una nuova giornata di sciopero e di manifestazioni convocate dall’Intersindacale. Dopo i concerti delle casseruole di queste ultime settimane, la collera sociale non si è spenta, nonostante le manovre e le forti pressioni per farla tacere.
Non si volta pagina
A conferma che non abbiamo ancora detto l’ultima parola il discorso della nuova Palma d’oro, la regista Justine Triet, ha suscitato una levata di scudi di tutta la “macronia” e dei suoi difensori. “Quest’anno il paese è stato attraversato da una contestazione storica, estremamente potente, unanime, della riforma delle pensioni… Questa contestazione è stata negata e repressa in forme scioccanti, accusando poi questo “governo neoliberista” “ di difendere “la mercificazione della cultura” a spese “dell’eccezione culturale francese”.
A Macron piacerebbe passare oltre, per esempio cacciare i migranti con il progetto di legge razzista di Darmanin, titolato “Asilo e immigrazione” o continuare a criminalizzare i poveri con la legge Kasbarian sulla casa o il progetto Dupont-Moretti sulla giustizia…. A questo fine può contare sulle istituzioni antidemocratiche della V Repubblica, fatte su misura.
In giugno, saremo sempre ben presenti!
Ultimo avatar di questo autoritarismo costituzionalizzato, l’articolo 40, che vieta a un parlamentare o a un gruppo di porre ai voti una iniziativa che aggravi le finanze pubbliche senza coprirlo finanziariamente, è strumentalizzato al fine di impedire il voto sulla proposta di legge Liot (un piccolo gruppo parlamentare di centro, N.d.R.), proposizione che vuole abrogare la normativa che prolunga l’età legale della pensione a 64 anni.
Ma al di là della vicenda parlamentare il movimento deve dare vita nelle prossime settimane a tutte le nostre resistenze. Con le marce della dignità per l’eguaglianza dei diritti, con le mobilitazioni contro l’odiosa legge Darmanin, con lotta per gli aumenti salariali e sul terreno dell’ecologia (soprattutto contro il grande progetto inutile e costoso della linea Lione-Torino)…. (Una mobilitazione è prevista il 17 giugno in Maurienne dall’altra parte delle Alpi e della Val Susa. N.d.R.)

Organizziamoci
Se la mobilitazione ha permesso fino ad oggi di contenere l’estrema destra, le misure e gli strumenti messi in atto da Macron, che combinano l’ultraliberalismo e l’autoritarismo, le aprono spazi sempre maggiori. Di fronte alla peggiore delle minacce, lo sviluppo delle solidarietà e la costruzione delle resistenze restano la migliore difesa e questa può essere sviluppata solo nella unità attraverso un fronte comune. E’ questo il modo migliore anche per lavorare nella prospettiva di un altro potere, un governo del nostro campo sociale che difenda fino in fondo i nostri interessi.
Per fronteggiare le crisi che genera il capitalismo, questo sistema che mette in pericolo il pianeta stessa e l’umanità, abbiamo bisogno di far vivere la speranza di una trasformazione rivoluzionaria, per una società realmente democratica sbarazzata dallo sfruttamento e dall’oppressione. Questo è possibile solo sapendo organizzarci in modo permanente, in una forza politica che sia nello stesso tempo unitaria e radicale, quella forza politica che oggi manca crudelmente.
Per aprire una discussione su questa necessità, proponiamo di aprire all’interno della sinistra radicale un largo dibattito, senza alcun tabu. E’ con questo progetto politico che nelle prossime settimane, l’NPA sarà parte attiva dell’organizzazione dei “forum” aperti a tutte e tutti.
Per rispondere alle urgenze sociali, democratiche, ecologiche, per un’alternativa anticapitalista.
Martedì 30 maggio 2023