Regionali 2015, votiamo tutte/i per SI – Toscana a Sinistra per Fattori presidente

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Comunicato di Sinistra Anticapitalista Livorno
In Toscana, come nel resto delle altre regioni italiane in cui si vota a maggio, queste elezioni regionali assumono una valenza importante di fronte al pesante attacco che il Governo Renzi sta quotidianamente sferrando contro i lavoratori e le lavoratrici, i loro livelli di vita, i loro diritti e le conquiste ottenute con decenni di lotte e di mobilitazioni. Politiche che trovano comprensione e complicità anche a livello regionale in tutti i campi: dal taglio ai servizi sociali, all’attacco alla scuola e alla sanità pubblica.
Queste politiche non sono, infatti, una novità dipendente dal “nuovo corso” renziano, ma vengono da lontano e sono in perfetta continuità con quelle portate avanti dal PDS prima, e dai DS poi, per cui si può facilmente affermare, a dispetto di quanto altri pensano, che la Toscana non è mai stata un’isola felice.
Se c’è stato un freno alla devastazione del territorio, alle privatizzazioni per la difesa dei servizi pubblici questo è stato garantito dai movimenti che in questi anni hanno agito sul territorio, spesso isolati e lasciati soli dalla realpolitik, ma anche da chi si illudeva di poter mitigare dall’interno del Consiglio Regionale l’irruenza neoliberista della Giunta di Enrico Rossi.
Proprio dal tentativo di unificare tutte queste battaglie sociali, di connetterle tra loro dandogli una rappresentanza politica è nata la lista “SI Toscana a Sinistra-per Fattori Presidente”, che ci ha visto partecipi come Sinistra Anticapitalista.
Un percorso unitario, una lista alternativa non solo alle destre populiste ma soprattutto al PD,  che nella nostra regione assume ovviamente i connotati di una battaglia contro chi questi territori ha governato e devastato da decenni.
Riteniamo positiva che questa esperienza sia diventata nel suo percorso punto di aggregazione di tutte quelle forze politiche che si sono da sempre caratterizzate come opposizione al blocco di potere del Pd, dall’Altra Europa per Tsipras alle liste civiche di sinistra, ad Alba passando per Rifondazione Comunista,  a cui nell’ultima fase si sono aggiunti  anche SEL e PdCI  che, sebbene in una seconda fase, hanno avviato un processo di distacco dal PD.
Auspichiamo che questi nuovi posizionamenti nello scenario politico regionale costituiscano l’inizio di una riflessione che porti anche queste forze non solo a porsi all’opposizione a livello regionale, ma a rompere coerentemente anche nei comuni le maggioranze con il PD che li vedono ancora coinvolti.
Nessuna concessione o possibilità di alleanza è infatti ormai possibile con un partito che nulla ha più a che fare con gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici e con la difesa dell’ambiente, e che da decenni si è trasformato in uno strumento diretto delle lobby e dei blocchi di interessi e potere consolidati.
In Toscana cosa è il PD lo vediamo e subiamo quotidianamente  con le politiche sulla sanità, con la legge sulle cave di marmo di Carrara, con la grandi opere messe in cantiere, dalla mega Darsena del Porto di Livorno all’autostrada tirrenica, senza contare la legge elettorale regionale che, per alcuni aspetti, è peggiore del famigerato Porcellum.
Noi crediamo che oggi sia più che mai necessaria la presenza all’interno del Consiglio Regionale di una forza che si faccia portatrice di un programma coerentemente in difesa del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili di tutti, della scuola e della sanità pubblica, e che si impegni contro la militarizzazione del territorio e per una vera politica di accoglienza, iniziando dal rifiuto di qualsiasi intervento militare, a partire dalla Libia, sotto qualsiasi forma, compresa la copertura ONU.
E’ necessaria la coerenza di una sinistra capace di dire No alla riforma della sanità di  Rossi basata sull’Alta Intensità di Cura, la chiusura dei piccoli Ospedali e il licenziamento di 1200 operatori sanitari tra medici e infermieri, che tuteli le cave di marmo di Carrara e tutto il paesaggio della Toscana, che faccia tornare nuovamente pubblici i sevizi privatizzati in questi anni a partire dall’acqua così come si sono espressi i cittadini con il Referendum, che crei posti di lavoro veri e non precari con la promozione di opere pubbliche a basso impatto ambientale e non con le grandi opere.
E’ necessaria quindi una sinistra che non si faccia ammaliare dalle chimere del governismo per cui, una volta in consiglio regionale, ritorni ad essere più realista del Re.
E’ questa la nostra scelta: un voto alla “Lista SI-Toscana a Sinistra per Fattori Presidente” con preferenza a quei candidati che dichiarano da subito la propria astensione in caso di un eventuale secondo turno qualora non fossimo presenti e si impegnano perché questa eventuale scelta venga condivisa da tutta la Lista.