Era scritto anche su un gommone: “No Pasaran”, “Mai con Salvini”

di Checchino Antonini

gommoneEra scritto anche su un gommone “No pasaran”, “MaiConSalvini”. Due modi, uno “antico” della Guerra di Spagna, l’altro attualissimo della guerra dei penultimi contro gli ultimi, per dichiararsi contro il fascismo. Ma pure contro l’austerity del Governo Renzi. Migliaia di persone da Piazza Vittorio, forse più di trentamila persone, stanno muovendo verso il centro di Roma, troppi per entrare a Campo dè Fiori, dove sarebbero giunte dopo le 17 toccando Santa Maria Maggiore e scendendo verso il centro da via Cavour e via dei Fori Imperiali fino a piazza Venezia. Da lì lungo via delle Botteghe Oscure e piazza Sant’Andrea della Valle fino alla destinazione finale.

La campagna intimidatoria che ha contrastato la costruzione del corteo, nei giorni precedenti, ha avuto l’effetto di moltiplicare le adesioni ben oltre le cinquemila previste presenze annunciate alla vigilia. Sotto tono la piazza di Salvini ma sopra le righe le raffiche di cazzate sparate dal palco dal leader del centrodestra e dai gruppi di spalla che lo hanno supportato. Prima del tramonto l’esposizione al pubblico del corpo di Bossi, fondatore della Lega travolto dagli scandali e soppiantato dalle beghe interne tra falchi e colombe della formazione razzista e populista.

Si partiva con gli antifascisti da due passi dalla sede di Casapound, fascistissimi del III millennio, dal cuore di una Roma irreversibilmente multiculturale. Cinque fascisti di Casapound hanno aggredito un attivista dei Movimenti #MaiconSalvini a Termini. Il ragazzo è contuso ma sta in piedi e ha raggiunto il corteo. Un’attivista dei movimenti #MaiconSalvini è stata fermata dalla forze dell’ordine per una non meglio specificata identificazione. Molte serrande sono state abbassate in ossequio al senso comune di cui i bottegai romani sono emblema per l’intera nazione. I circoli di cultura omosessuale hanno aderito alla manifestazione indossando delle gonne in riferimento alla lotta per i diritti delle donne.

E’ il film di una città degradata, quello andato in scena, ferita dalla crisi, dalle politiche in rapida successione delle giunte Alemanno e Marino, invasa dai razzisti di ogni risma e difesa solo dagli antifascisti, dalle esperieze molecolari di solidarietà e resistenza. Blindata, ovviamente da una polizia tutt’altro che neutrale. Alla vigilia, infatti, dopo una mattinata di azioni per violare piazza del Popolo, con l’occupazione della Basilica di S. Maria del Popolo sgomberata in maniera violenta dalle “forze dell’ordine”, nel pomeriggio centinaia di migranti, studenti e precari si sono dati appuntamento a Piazzale Flaminio premendo sul foltissimo cordone delle forze dell’ordine, usando simbolicamente dei canotti per rappresentare il respingimento nei confronti di Salvini. Quattro arresti il bottino della serata. «Stiamo ancora aspettando di conoscere le condizioni di salute dei feriti più gravi, mentre reclamiamo con forza la immediata liberazione dei 4 attivisti arrestati: Ivano, Eddy, Giovanni, Fabrizio», scrivono dall’occupazione di Degage.

E’ la farsa, quella di Salvini, di razzisti e liberisti che si mascherano da oppositori di un governo composto da liberisti e razzisti. Promenoria per gli smemorati: la Lega ha preso parte da una ventina d’anni a tutte le manipolazioni della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori. Il Pd, prima ancora di nascere ha inventato i lager per migranti. Entrambi non si sono persi nemmeno una guerra. E l’Ncd, il partner di Renzi nel governo del jobs act e delle stragi di migranti nel Mediterraneo, è inzeppato di fascisti come la Lega, come Forza Italia, Fratelli d’Italia ecc… La piazza del Popolo, intanto, è “piena” di poco più di cinquemila padani e squadristi con la lugubre iconografia di bandiere del Carroccio e gigantografie dei marò. O stai coi pescatori poverissimi, di qualsiasi nazionalità, o stai con chi gli spara. La differenza tra le due piazze romane è piuttosto chiara. La sovrapposizione delle posizioni tra quelle di Piazza del Popolo e quelle della compagine di Palazzo Chigi anche. Quattromila gli agenti di varie armi e corpi nella comoda tenuta antisommossa ad assediare i palazzi e isolare le due piazze. Un loro collega, leader di un parasindacato di carabinieri, ha preso la parola dal palco di Salvini.

11034285_10203750456022948_8914625465727829801_nSinistra anticapitalista è scesa in piazza con gli antifascisti romani e con gli antirazzisti (e a Milano era al corteo contro il jobs act e il modello Expo) per contrastare la marcia su Roma di Salvini e svelare la natura dell’alleanza tra il Carroccio e CasaPound, i fascisti del III millennio, sigla il cui nome ricorre negli episodi più cruenti dello squadrismo recente: dalla strage di Firenze del 12 dicembre del 2012 (l’uccisione di tre migranti senegalesi) al raid recentissimo di Cremona contro il centro sociale Dordoni passando per le provocazioni nel quartiere romano di Tor Sapienza.

“Per vent’anni – scrive Sinistra anticapitalista – la Lega è stata stampella, ruota di scorta o co-pilota del berlusconismo. Ha cavalcato la tigre del secessionismo, inventato riti e radici fasulle, ha preso parte al sacco delle città che ha governato e alle misure iperliberiste dei governi di centrodestra. E’ una delle madri dei proibizionismi sulle droghe e sugli esseri umani e dell’omofobia, dell’oscurantismo e del razzismo. La Lega è l’azionista di maggioranza della fabbrica della paura, l’esercito della guerra dei penultimi contro gli ultimi, complice dell’aggressione ai territori, al welfare, ai beni comuni e dello smantellamento dei diritti dei lavoratori, delle donne, dei cittadini.

Le sue critiche alla Troika e all’Europa, sono l’opposto di quelle formulate dal popolo greco che ha scelto di stare con Syriza per inceppare la macchina dell’austerità con le armi della solidarietà di classe tra gli oppressi non della coesione tra sfruttatori e sfruttati in competizione con altre comunità nazionali”.