Torino. Presidio alla Maserati

di Adriano Alessandria

Lunedì 30 giugno si è svolta in Maserati a Grugliasco l’assemblea annuale dell’Unione industriale di Torino. Marchionne, dopo aver portato fuori da Confindustria la Fiat, la ospita a casa sua.

Siamo di fronte a intenti unitari programmatici?

Tutto ciò avviene a ridosso delle vicende che si sono susseguite dopo la battuta d’arresto del rinnovo del contratto speciale di lavoro in Fiat, dove ai sindacati complici non viene neppure concesso un aumento una-tantum sufficiente a salvar loro la faccia.

Ricordate la propaganda? Le condizioni poste da Marchionne avrebbero portato a forti aumenti salariali? E’ seguita la minaccia di sciopero di cisl-uil-ugl a seguito all’unica concessione in Maserati di sole 2 settimane di ferie e alla successiva revoca dell’assemblea sindacale indetta dagli stessi dove si sarebbe potuto discutere di straordinari, sabati lavorativi, turno di notte, avanzando proposte diverse, come sostenuto dalla Fiom.

A questo punto la Fiom  ha dichiarato un’ora di sciopero per poter discutere con i lavoratori. Un’azione importante che rompe l’idillio. L’adesione allo sciopero può apparire contenuta, ma non se ne può sottovalutare la portata dato le condizioni.

La direzione si è allarmata e Marchionne per rappresaglia ha sospeso l’incremento degli organici.  C’è paura che a forza di pretendere… il tappo possa saltare.

Marchionne ha accusato la Fiom di aver fatto uno sciopero scondiderato. Quest’ultima ha risposto con una lettera a firma dei delegati fiom all’amministratore delegato. La risposta è stata di basso profilo subalterna all’ideologia padronale che ritiene un diritto allo sfruttamento.

Si può comprendere il tentativo di essere accettati alle trattative, ma in quel modo si insinuano nella testa dei lavoratori e dell’opinione pubblica le ragioni dall’azienda.

La Fiom ha pure scritto una lettea a Renzi -che avrebbe dovuto essere presente all’assemblea degli industriali-in cui chiede un incontro per mostrare la gravità della situazione industriale e occupazionale a Torino e Piemonte, a partire da Fiat. Anche in questo caso il tono è stato benevolo come se si parlasse “a … uno dei nostri” .Per queste ragioni i compagni e le compagne de “Il Sindacato é un’Altra Cosa”, presenti al presidio, hanno  distribuito un loro volantino ai lavoratori della Maserati.

clicca qui per leggere il testo del volantino “Marchionne e renzi