Germania, la vittoria di Merkel si scontra con un ostacolo
di Thomas Cluzel (da Alencontre.org)
Dopo i toni trionfalisti e quasi unanimi della stampa all’indomani della vittoria storica di Angela Merkel, il contrasto è sorprendente, quasi come in questa foto, pubblicata mertedì dal quotidiano “Die Zeit”, nella quale la cancelliera appare con lo sguardo inquieto dietro il vetro dell’auto, appannato e gocciolante di pioggia. Svanito, dunque, il sorriso della più amata dai tedeschi che troneggiava sulla prima pagina del “Berliner Post” solo 24 ore prima.
Perché, ecco, se la cancelliera ha appena riportato un incredibile trionfo personale, dovrà però ora trattare con uno dei suoi avversari per formare il prossimo governo (l’unione CDU/CSU di Merkel non ottiene la maggioranza assoluta per pochissimi seggi, ndt). Il suo trionfo, precisa “Le Temps” di Ginevra, l’ha privata in realtà del suo alleato tradizionale, il partito liberale FDP. Ora, alla CDU, che ha già escluso ogni possibilità di discussione con Die Linke [che ha perduto un po’ più del 3%, ma che è il terzo partito in parlamento], restano i Verdi, che hanno subito una delle peggiori sconfitte della loro storia, e il SPD.
Allora, è vero che i conservatori alleati ai socialdemocratici disporrebbero di una confortevole maggioranza di seggi. Inoltre questa coalizione permetterebbe anche a Angela Merkel di dominare il Bundesrat, la seconda camera del parlamento, che rappresenta i Länder, controllata fino ad oggi dall’opposizione.
Ma per Angela Merkel il prezzo da pagare sarà alto. Il SPD non ha nessun interesse a lanciarsi di nuovo nell’avventura di una collaborazione con la cancelliera, che in genere trascura totalmente gli altri partner della coalizione. Il FDP liberale ne ha appena fatta la più amara delle esperienze. E poi nulla dice che il SPD accetterebbe la trattativa. Tra i socialdemocratici, in realtà, non c’è nessuno che abbia veramente voglia di allearsi a Merkel, perché non si tratterebbe di un’alleanza tra uguali e potrebbe andare a finire come nel 2009 o peggio, scrive il settimanale “Der Spiegel”, alludendo alle legislative di quattro anni fa, quando il SPD ha fattoil peggiore dei propri risultati di tutto il dopoguerra, dopo aver governato in una grande coalizione con Angela Merkel.
Si ora a Merkel non rimane che scegliere, come scrive la “Süddeutsche Zeitung”, resta che la prospettiva di una coalizione pone il partito della cancelliera di fronte a un profondo dilemma, come sostiene il britannico “Financial Times”. Peggio, è un trionfo che potrebbe anche finire amaramente, avverte il quotidiano viennese “Die Presse”. Il trionfo di Merkel è piombato dulle spalle del suo alleato di coalizione, il partito liberale, e se Angela Merkel non può governare da sola allora il suo spazio di manovra si restringe.
Non solo il SPD rivendica la creazione di un salario minimo, di una tassa sulle transazioni finanziarie e aumenti delle imposte sui redditi più alti. Ma in più Angela Merkel dovrà comunque trattare con la CSU bavarese, forte della maggioranza assoluta ottenuta solo una settimana prima nelle elezioni regionali della Baviera. Proprio domenica, la presidente del gruppo parlamentare CSU ricordava a Angela Merkel una delle condizioni del proprio partito: la creazione di una tassa autostradale da imporre agli stranieri che attraversano la Germania. Una rivendicazione incompatibile con le leggi europee e che potrabbe obbligare la CDU a cedere nel prossimo governo uno o due posti di ministro senza portafoglio all’alleato bavarese.
Infine, è forse il quotidiano conservatore “Die Welt” che analizza meglio il dilemma a cui si trova di fronte la cancelliera, quando evoca, certo, il trionfo di Merkel ma arrivando a dire che lei ha vinto senza il proprio partito. E precisando che, se piace così tanto ai tedeschi, è perché lavora con discrezione, apparentemente senza alcun narcisismo e senza innervosire né disturbare i concittadini. Salvo che, a dispetto del suo grande vantaggio, le trattative con gli eventuali partner non si annunciano come un gioco.
Inoltre, Merkel sarà punita dal suo stesso successo? E’ in ogni caso l’analisi di un giornalista del settimanale “Der Spiegel”, per il quale il plebiscito ottenuto alle elezioni potrebbe esserle fatale. La verità, dice, è che Merkel e la sua politica inflessibilmente centrista hanno messo sottosopra il sistema politico tedesco. Il FDP è diventato superfluo, Il SPD è un nano. E i Verdi si sono indeboliti. Certo, all’estrema destra dello scacchiere politico una nuova forza reazionaria emerge e il tempo mostrerà se saprà resistere alla tendenza a sparire che colpisce tutti i nuovi partiti dopo la propria nascita. Ma per il momento la situazione è singolare: Merkel, presunta vincitrice, è in verità una Angela senza terra, cosa che la “Süddeutsche Zeitung” riassume con le seguenti parole: con la sua larga vittoria Angela Merkel ha cambiato il volto della repubblica, divenuta nera, il colore dell’unione CDU/CSU.
Chiaramente, se lunedì scorso la “Frankfurter Allgemeine Zeitung” titolava: «Più indispensabile che mai», solo tre giorni dopo la vittoria di Angela Merkel sembra in realtà più sconfortante che mai.